Il cambio di idea di Zelensky su Donald Trump sarebbe stato frutto dell’intervento della Meloni: le parole di Vittorio Feltri.
L’attacco al “buzzurro” Zelensky e ora una curiosa visione sul suo ripensamento in merito alla posizione di Donald Trump e l’Ucraina. Vittorio Feltri non le manda a dire e nel suo ultimo editoriale per Il Giornale ha evidenziato il ruolo che avrebbe giocato anche la Premier italiana, Giorgia Meloni, nel far fare “dietrofront” al leader ucraino verso gli Usa.

Feltri commenta il dietrofront di Zelensky su Trump
A precisa domanda di un suo lettore de Il Giornale sul come mai Zelensky, dopo l’incontro “vivace” con Trump nello Studio Ovale, abbia deciso di fare un passo indietro e chiedere e accettare l’aiuto degli Stati Uniti, Vittorio Feltri non ha dubbi: “Zelensky ha calato le brache perché si è reso conto che i rubinetti verranno chiusi e che seguitare a compiere pellegrinaggi ovunque allo scopo di chiedere (pretendere) miliardi di aiuti militari sarebbe sforzo vano e controproducente”.
Cosa ha fatto la Meloni
Tale posizione del leader ucraino sarebbe arrivata anche grazie alla Premier Giorgia Meloni, almeno questa sembra essere la convinzione di Feltri. Secondo il giornalista la Presidente del Consiglio “ha indotto al ragionamento non solo Zelensky, ma anche il primo ministro inglese e il presidente francese, i quali seguitavano ad inasprire il rapporto tra Europa e Usa nonché la tensione tra Ucraina e Russia avanzando proposte folli come l’invio di truppe europee in Ucraina, per combattere contro i russi”.
Feltri ha spiegato che “Giorgia Meloni è stata l’unico leader occidentale a rendersi conto che la pace deve essere (e non può che essere) costruita insieme agli Stati Uniti e che porci di traverso a Trump è scelta sconsiderata e nociva”.
Ma come ha agito la Meloni? Secondo il giornalista la “Meloni ha invitato i suoi omologhi europei e pure Zelensky alla moderazione, da qui ritengo – e questa non è una deduzione azzardata – che nasca la decisione di Zelensky, rassicurato dal fatto che Meloni lo ha sempre appoggiato e ha sempre sostenuto l’Ucraina, ad esprimere fiducia al presidente americano mediante una lettera di scuse pubbliche, in cui l’ucraino ha affermato con toni accorti la sua volontà di impegnarsi per la pace affidandosi alla mediazione e alla operosità del tycoon […]”.