Spostano gli armamenti verso Taiwan: il cambio di strategia USA
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Direttore: Alessandro Plateroti

Spostano gli armamenti verso Taiwan: il cambio di strategia USA

Cina Usa Taiwan

Con la riduzione del sostegno all’Ucraina, gli Stati Uniti accelerano le forniture militari a Taiwan. Ecco perché questa scelta è cruciale.

Negli ultimi anni, la competizione tra USA e Cina ha raggiunto livelli di tensione sempre più elevati. Washington vede Pechino come il principale rivale strategico e ha sviluppato una serie di politiche volte a contrastarne l’espansione militare ed economica.

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L’influenza del conflitto in Ucraina sulla strategia USA

Uno dei punti più delicati in questa sfida è Taiwan, l’isola democratica di 23 milioni di abitanti che la Repubblica Popolare Cinese considera una propria provincia ribelle. Pechino non ha mai escluso il ricorso alla forza per riportarla sotto il suo controllo. Aumentando negli ultimi anni le incursioni militari e la pressione diplomatica. In questo contesto, il supporto degli Stati Uniti a Taipei è diventato un nodo centrale nella geopolitica globale.

Dall’inizio della guerra in Ucraina nel 2022, gli Stati Uniti hanno destinato ingenti risorse al sostegno di Kiev, limitando però la capacità di fornire armamenti a Taiwan. Alcuni sistemi d’arma destinati a Taipei sono stati dirottati verso l’Europa. Rallentando le consegne e sollevando dubbi sulla reale capacità di Washington di sostenere due conflitti contemporaneamente.

Tuttavia, con la progressiva riduzione degli aiuti all’Ucraina e il riavvicinamento diplomatico tra USA e Russia, Washington sembra ora intenzionata a riconcentrare la sua attenzione sulla regione indo-pacifica. Questo cambio di priorità è stato confermato da Raymond Greene, direttore dell’American Institute di Taiwan, che ha dichiarato: “Stiamo lavorando per accelerare le consegne di armamenti, soprattutto quelli per la guerra asimmetrica, fondamentali per la difesa di Taiwan”.

Le implicazioni strategiche della mossa USA

L’accelerazione delle forniture militari a Taiwan è una mossa che potrebbe irritare Pechino. Che considera qualsiasi vendita di armi all’isola come una provocazione e una violazione della politica della One China. La Cina ha già reagito intensificando la sua attività militare nell’area e minacciando contromisure in caso di un ulteriore aumento del supporto statunitense a Taipei.

Ma questa strategia non è priva di rischi anche per Taiwan stessa. Se da un lato l’aumento degli aiuti militari statunitensi rafforza la sua capacità di difesa, dall’altro solleva interrogativi sulla tenuta dell’impegno americano nel lungo termine. La recente dichiarazione di Elbridge Colby, ex funzionario del Pentagono, secondo cui Taiwan dovrebbe aumentare il proprio budget per la difesa fino al 10% del PIL, ricorda molto il messaggio rivolto agli alleati europei: “Spendete di più o vi lasceremo soli”.

Il nuovo assetto geopolitico e il futuro di Taiwan

L’accelerazione delle forniture di armamenti a Taiwan segna un cambio di strategia degli Stati Uniti: con il possibile ridimensionamento del conflitto in Ucraina. Washington intende rafforzare il fronte indo-pacifico per contrastare la crescente influenza cinese.

Tuttavia, la mossa americana potrebbe avere conseguenze imprevedibili: Pechino potrebbe reagire in modo più aggressivo, aumentando le tensioni nell’area e avvicinando lo scenario di un possibile conflitto. Per Taiwan, il messaggio è chiaro: il supporto USA c’è, ma non è incondizionato. La storia insegna che affidarsi completamente agli Stati Uniti può essere rischioso, perché ciò che oggi è una priorità strategica potrebbe domani non esserlo più.

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ultimo aggiornamento: 11 Marzo 2025 19:04

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