Il Brasile calcio non c'è più: tutte le cause del disastro verdeoro
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Direttore: Alessandro Plateroti

Il Brasile calcio non c’è più: tutte le cause del disastro verdeoro

Vinicius Junior

Come la nazionale del Brasile è passata dall’essere una leggenda del calcio mondiale a una squadra in crisi profonda.

Per decenni, la nazionale brasiliana ha rappresentato l’essenza stessa del calcio: talento puro, tecnica sopraffina, passione travolgente. Era la squadra che ogni appassionato voleva vedere giocare, il simbolo del joga bonito, quel gioco bello e spensierato che incantava il mondo. Cinque titoli mondiali conquistati tra il 1958 e il 2002 avevano consacrato il Brasile come la regina indiscussa del calcio internazionale.

Brasile
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Un mito che sembrava eterno

Le leggende non mancano: Pelé, Zico, Romário, Ronaldo, Ronaldinho. Ma negli ultimi anni, qualcosa si è spezzato. Non è stato un crollo improvviso, bensì un lento e inesorabile scivolare verso la mediocrità. Dalla sconfitta interna contro la Germania nel 2014 alla finale persa in casa nel 2021 contro l’Argentina, passando per l’uscita ai quarti nel 2022, il percorso della Seleção ha smesso di essere un cammino trionfale.

Una disfatta che racconta molto più di una sconfitta

Il recente 4-1 subito contro l’Argentina è stato solo l’ultimo atto di una crisi profonda. Non è più una questione di singole partite perse: è un’intera identità calcistica che si sta dissolvendo. I numeri sono impietosi: nelle ultime edizioni di Copa America e qualificazioni mondiali, il Brasile ha faticato anche contro avversarie di secondo piano. Le prestazioni sono opache, i gol arrivano con fatica, l’entusiasmo è svanito.

Il vero colpo al cuore, però, non è stato il risultato in sé. È stata la sensazione palpabile che questa non sia più “la nazionale di calcio”, quella che tutti temevano e rispettavano. Il trio Raphinha-Vinicius-Rodrygo non riesce a sopperire alla mancanza di una struttura solida. Il centrocampo fatica a creare gioco, la difesa è fragile, i giovani talenti non esplodono come un tempo.

E la notizia più amara è arrivata al termine dell’ultima sconfitta: non solo il Brasile ha perso contro i suoi storici rivali, ma ha anche perso qualcosa di più prezioso. Ha perso il rispetto, quello degli avversari e, forse, anche dei propri tifosi.

Il mito del Brasile non esiste più. O almeno, non nella forma in cui lo avevamo conosciuto.

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ultimo aggiornamento: 26 Marzo 2025 15:39

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