Secondo Intesa Sanpaolo, il settore del mobile ha mostrato maggiore resilienza rispetto al manifatturiero, con segnali di crescita per il 2025.
Il settore del mobile ha dimostrato una maggiore resilienza rispetto al manifatturiero nel suo complesso di fronte alle difficoltà economiche del 2024. È quanto emerge da un’analisi del Research Department di Intesa Sanpaolo, realizzata in occasione del Salone del Mobile. Le imprese del settore sono riuscite a contenere le perdite, chiudendo l’anno con un calo di fatturato dell’1,2% a prezzi correnti, a fronte del -3,4% registrato dal manifatturiero escludendo i prodotti petroliferi, secondo i dati ISTAT.
Il mercato interno ha mostrato una lieve contrazione del -0,8%, rallentando dopo il boom degli anni pandemici, ma beneficiando ancora degli incentivi fiscali legati alle ristrutturazioni edilizie, che prevedevano una soglia di spesa di 5.000 euro per mobili e grandi elettrodomestici.
Sui mercati internazionali, le vendite hanno segnato un -2,6% a prezzi correnti, ma con segnali positivi importanti: gli Stati Uniti hanno registrato un +1,2%, diventando il secondo mercato di sbocco per l’arredo italiano, subito dopo la Francia e davanti alla Germania, dove la contrazione è stata significativa (-7,9%). Particolarmente brillanti le performance nei Paesi del Golfo, con gli Emirati Arabi Uniti a +23,4% e l’Arabia Saudita a +18,5%, entrambi ormai stabilmente tra i primi 15 mercati di destinazione per il Made in Italy del mobile.
A trainare l’export è soprattutto la fascia alta della produzione
A trainare l’export è soprattutto la fascia alta della produzione, dove le imprese italiane vantano una forte competitività. Nel 2023, la quota di mercato sull’export mondiale di prodotti d’arredo di alta gamma ha sfiorato il 10%, mentre quella relativa ai prodotti di fascia medio-bassa si è fermata al 4,7%. Questo risultato è frutto della forza delle filiere produttive radicate in distretti altamente specializzati, dove il know-how artigianale si integra con l’eccellenza estetica del design italiano.

Il design, punto di forza strategico del Made in Italy
Il design rappresenta una leva fondamentale per la competitività del settore. L’Italia è infatti il primo Paese europeo per attività di design specializzato, con un fatturato pari a 6,3 miliardi di euro, ovvero il 16,4% del totale UE27. Gli addetti del settore sono quasi 70 mila, circa il 20% del totale europeo, ben al di sopra della Francia (55 mila) e della Germania (53 mila). Oltre agli elevati investimenti interni, questo risultato conferma la centralità del design italiano come competenza trasversale al servizio di molteplici settori produttivi.
Prospettive 2025: tra cauto ottimismo e sfide globali
Le previsioni per il 2025 lasciano spazio a un cauto ottimismo, alimentato dal progressivo rallentamento dell’inflazione e dal possibile taglio dei tassi d’interesse, che potrebbero incentivare la ripresa dei consumi in Europa, con effetti positivi anche per la filiera del mobile.
Rimangono tuttavia numerosi i rischi al ribasso sul fronte internazionale. In particolare, l’evoluzione delle politiche commerciali statunitensi potrebbe impattare sull’export italiano: secondo le stime, un dazio del 20% sulle importazioni di mobili potrebbe ridurre le esportazioni italiane di legno-arredo tra l’1,5% (mobili per ufficio) e il 2,8% (mobili imbottiti). Si tratta, tuttavia, di simulazioni che non considerano la capacità di reazione delle imprese italiane, né il posizionamento premium dell’offerta, né l’adattabilità dei listini e delle strategie commerciali.
La spinta verso nuove destinazioni commerciali, già in corso da diversi anni, si sta rafforzando in un contesto segnato da forti tensioni geopolitiche. Secondo un’indagine condotta da Intesa Sanpaolo tramite la sua rete di specialisti nell’internazionalizzazione, le aziende stanno guardando con crescente interesse a mercati emergenti, come India e Nord Africa.
Export e saldo commerciale: le previsioni
Il commento di Stefania Trenti, responsabile Industry & Local Economies Research Intesa Sanpaolo:
“Nonostante un quadro commerciale meno prevedibile, i mercati internazionali continueranno, infatti, a svolgere un ruolo chiave per la crescita dell’industria italiana dell’arredamento. La propensione all’export del settore del mobile si confermerà infatti elevata, collocandosi attorno al 45% nell’orizzonte del 2025, per un valore delle esportazioni che potrà raggiungere i 11,7 miliardi di euro (sostanzialmente in linea con il 2024). Si manterrà ampiamente positivo anche il saldo commerciale, che nel 2025 si attesterà a 8,6 miliardi, in forte crescita sul 2019 (+ 744 milioni euro)”.