Bonus elettrodomestici 2025, cambia tutto: cosa prevede davvero 
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Direttore: Alessandro Plateroti

Bonus elettrodomestici, requisito indispensabile: senza non puoi averlo

Bonus

Un emendamento è stato approvato: il bonus elettrodomestici promette fino a 200 euro di sconto in fattura, ma i tempi restano incerti.

Il 10 aprile 2025 è stato approvato un emendamento al decreto Bollette che modifica profondamente le regole del bonus elettrodomestici. A presentare la proposta è stato il deputato di Fratelli d’Italia, Silvio Giovine, con l’obiettivo dichiarato di incentivare la sostituzione dei vecchi elettrodomestici con modelli più efficienti dal punto di vista energetico, sostenendo nel contempo l’industria manifatturiera europea, in particolare quella italiana.

elettrodomestici

Approvato l’emendamento al decreto Bollette: novità per il bonus elettrodomestici

La principale novità riguarda la modalità di erogazione del contributo: sparisce il tanto discusso “click day”, sostituito da uno sconto in fattura immediato, applicato direttamente al momento dell’acquisto, senza necessità di anticipare l’intero importo.

Il bonus prevede una copertura fino al 30% del prezzo d’acquisto, con un massimale di 100 euro. Tuttavia, per i nuclei familiari con un ISEE inferiore ai 25mila euro, il contributo potrà arrivare fino a 200 euro. La misura sarà destinata esclusivamente all’acquisto di grandi elettrodomestici, come frigoriferi, lavatrici e lavastoviglie, ma l’elenco preciso dei prodotti ammissibili sarà chiarito nel decreto attuativo ancora in attesa.

Bonus elettrodomestici: solo prodotti UE e obbligo di rottamazione

Un vincolo importante introdotto dalla nuova versione del bonus riguarda l’origine dei prodotti: potranno beneficiare dello sconto solo gli elettrodomestici realizzati all’interno dell’Unione Europea, una misura che mira a tutelare le imprese europee e, in particolare, quelle italiane.

Inoltre, sarà obbligatorio smaltire un vecchio elettrodomestico per accedere al bonus. Non si tratta però di una semplice sostituzione: il prodotto da rottamare dovrà appartenere a una classe energetica inferiore rispetto a quella del nuovo, in un’ottica di responsabilità ambientale e risparmio energetico.

Procedura online: ecco come si userà la piattaforma PagoPa

La gestione del bonus sarà affidata a PagoPa, la società pubblica che coordina i pagamenti digitali per lo Stato. In particolare, verrà utilizzata la piattaforma IDPay, già conosciuta per il precedente cashback di Stato.

Anche se non sono ancora disponibili linee guida ufficiali, la procedura ipotizzata prevede:

  • Accesso con SPID o Carta d’identità elettronica alla piattaforma IDPay;
  • Prenotazione del bonus;
    Ricezione di un voucher digitale, probabilmente dotato di QR code, da utilizzare in negozio per ottenere lo sconto immediato in fattura.

Quando sarà attivo il bonus elettrodomestici?

Nonostante l’approvazione dell’emendamento, il bonus non è ancora operativo. Perché il meccanismo entri in vigore è necessario un decreto attuativo a cura del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, in concerto con il Ministero dell’Economia.

Il bonus era già stato previsto nella Legge di Bilancio, con scadenza per il decreto fissata entro fine febbraio 2025. Tuttavia, i lavori si sono protratti, e al momento si registra un ritardo di circa due mesi. Secondo quanto trapelato, la scelta di posticipare l’attivazione sarebbe legata alla volontà di non penalizzare i prodotti italiani, che spesso, pur essendo di qualità, non rientrano nelle classi energetiche più alte richieste dalle normative europee.

Fondi disponibili: quanti soldi ci sono e chi li gestisce

Il fondo complessivo stanziato per il bonus è pari a 50 milioni di euro. Di questi, però, una parte – circa il 3,8%, ovvero 1,9 milioni di euro – sarà destinata alla copertura dei costi gestionali sostenuti da PagoPa e Invitalia, incaricate del sistema e dei controlli. In pratica, i fondi effettivamente disponibili per i cittadini saranno pari a 48,1 milioni di euro.

Le critiche del Movimento 5 Stelle: “Norma utile, ma dimenticata”

Non sono mancate le polemiche, soprattutto da parte del Movimento 5 Stelle, che ha criticato il governo per i ritardi accumulati. Secondo il M5S, il bonus rappresentava una misura utile già inserita nella Manovra, ma il governo “si è dimenticato di farla partire in tempo”.

Particolarmente dura la deputata Emma Pavanelli, che ha messo in discussione anche l’eliminazione del vincolo sulla classe energetica minima – precedentemente fissata almeno in classe B – affermando: “Così si rischia di incentivare prodotti poco efficienti dal punto di vista energetico”

Secondo il M5S, ciò potrebbe addirittura condurre l’Italia verso una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea, per mancato rispetto degli obiettivi ambientali.

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ultimo aggiornamento: 15 Aprile 2025 9:27

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