Tutto sull’influenza senza febbre: perché si manifesta, come riconoscerla e come curarla in modo efficace seguendo i consigli degli esperti.
Ogni anno, milioni di italiani devono fare i conti con l’influenza stagionale, una malattia respiratoria virale che si manifesta con sintomi ben noti: febbre alta, tosse, dolori muscolari, mal di testa. Tuttavia, esiste una forma meno evidente di influenza che può facilmente passare inosservata: l’influenza senza febbre. Un fenomeno più comune di quanto si pensi, ma spesso sottovalutato perché privo del suo segnale più riconoscibile: l’aumento della temperatura corporea.

Un’influenza diversa dal solito
La febbre rappresenta una delle prime risposte del sistema immunitario all’attacco virale, ma non sempre compare. In alcune persone, come anziani, bambini o soggetti immunocompromessi, l’organismo potrebbe reagire in modo meno intenso. Questo può far sì che i classici sintomi influenzali si manifestino, ma senza che il termometro superi i 37°C.
Quando la febbre non è l’unico indicatore
Riconoscere un’influenza senza febbre richiede attenzione ad altri segnali del corpo. La comparsa di tosse persistente, raffreddore, mal di gola, stanchezza improvvisa, brividi o sudorazione può indicare la presenza del virus influenzale, anche in assenza di febbre. Trascurare questi segnali può portare a ritardare la diagnosi e la cura, prolungando la durata dei sintomi e aumentando il rischio di complicanze, soprattutto se si continua a lavorare o a non rispettare il riposo necessario.
La diagnosi precisa può arrivare solo da test specifici come i tamponi, soprattutto nei periodi in cui circolano anche altri virus respiratori come rinovirus o SARS-CoV-2, che possono confondere il quadro clinico. Ecco perché è fondamentale affidarsi al parere medico.
L’assenza di febbre non esclude la presenza di un’infezione influenzale. Gli esperti raccomandano di non basarsi solo sulla temperatura corporea, ma di considerare l’intero insieme dei sintomi. Curarsi in modo adeguato, anche senza febbre, significa prevenire peggioramenti, evitare contagi e facilitare una guarigione completa. La parola chiave è sempre la stessa: ascoltare il proprio corpo.