Dopo l’iscrizione nel registro degli indagati, Sebastiano Visintin racconta la sua verità sulla morte di Liliana Resinovich.
La scomparsa e la successiva morte di Liliana Resinovich hanno scosso profondamente l’Italia, suscitando emozioni forti e interrogativi ancora aperti. Dopo mesi di silenzi, ipotesi e indagini, la vicenda ha avuto un nuovo, importante sviluppo: Sebastiano Visintin, marito della donna, è stato ufficialmente iscritto nel registro degli indagati. Un colpo di scena che ha riacceso i riflettori su una storia già ampiamente seguita dai media e dai telespettatori più affezionati di trasmissioni come “Quarto Grado”.
Il caso che ha sconvolto l’opinione pubblica
Nel contesto di un’inchiesta complessa, le forze dell’ordine hanno effettuato diversi sopralluoghi nell’abitazione coniugale, portando via materiale utile agli accertamenti. Tuttavia, il clima di incertezza continua ad alimentare dubbi e sospetti, lasciando ampio spazio anche alla versione dei diretti interessati.
Sebastiano Visintin rompe il silenzio davanti alle telecamere
In un momento tanto delicato, Sebastiano Visintin ha deciso di rompere il silenzio proprio attraverso le telecamere di “Quarto Grado”, affidando la sua versione dei fatti all’inviata del programma. Durante l’intervista, l’uomo ha raccontato: “Gli inquirenti non sono venuti solo quel giorno, ma sono entrati in casa mia più volte, controllando tutto. Questa volta, però, mi è sembrata un’azione più mirata”. Visintin ha inoltre spiegato di non essere a conoscenza precisa di cosa sia stato sequestrato: “Non so neanche bene cos’hanno portato via, perché sono rimasto sul divano in soggiorno”. Come riportato da tgcom24.mediaset.it
Nel corso del colloquio, l’indagato ha voluto chiarire alcuni punti, parlando anche dei coltelli sequestrati: “Molti di essi non venivano più utilizzati”, ha sottolineato, dettaglio che potrebbe risultare significativo nell’ambito delle indagini.
Infine, in un momento di intensa emotività, Sebastiano Visintin ha espresso un desiderio profondo e personale alle telecamere: “Vorrei poter cremare il corpo di Liliana e tenerlo con me”. Un’affermazione che aggiunge ulteriore pathos a una vicenda già estremamente drammatica e che segna un nuovo capitolo nel mistero ancora irrisolto attorno alla morte di Liliana Resinovich.
