Caso di dengue a Capiago Intimiano: attivato il piano di disinfestazione. Ats rassicura, il sindaco invita a non consumare prodotti dell’orto.
Nella tranquilla cornice di Capiago Intimiano, in provincia di Como, la primavera si è aperta con una notizia che ha catturato l’attenzione dei residenti. Un cittadino di ritorno da un viaggio all’estero è stato ricoverato per dengue, una malattia rara in Italia ma in crescita in Europa a causa dei cambiamenti climatici e della diffusione della zanzara tigre. Nonostante l’episodio, le autorità sanitarie hanno subito chiarito la situazione, invitando la popolazione a mantenere la calma.
“Un caso di dengue è stato accertato a Capiago Intimiano, per questo, in via precauzionale, sono stati attivati i trattamenti preventivi previsti dal protocollo vigente: la situazione non desta alcuna preoccupazione, né allarme”, ha comunicato l’Agenzia di tutela della Salute dell’Insubria (Ats). Nella stessa nota, l’Ats ha precisato che “non sono presenti casi di febbre gialla, come invece apparso su alcuni organi di stampa”.

Le precauzioni da adottare in casa
Per ridurre ogni rischio di trasmissione, il sindaco Emanuele Cappelletti ha disposto un piano straordinario di disinfestazione. Ai cittadini è stato chiesto di adottare alcune precauzioni durante le operazioni: “Finestre chiuse e non consumare prodotti dell’orto”. L’ordinanza, valida fino a lunedì 5 maggio, prevede anche di tenere in casa gli animali domestici, non stendere il bucato all’esterno e lavare accuratamente gli ortaggi almeno 72 ore dopo i trattamenti.
Il sindaco ha colto l’occasione per ribadire l’importanza della prevenzione anche al di là dell’emergenza: “A prescindere dall’emergenza dengue, invito i cittadini ad adottare comportamenti utili a contrastare la proliferazione delle zanzare su tutto il territorio, come svuotare spesso i vasi, i sottovasi e altri contenitori o tenere le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non si usano”.
Gli esperti rassicurano sulla situazione
Gli esperti hanno confermato che non ci sono motivi di allarme per la popolazione. “Un caso di dengue importato dall’estero non rappresenta alcun particolare allarme – dice all’Adnkronos Salute l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’università del Salento – Importante mantenere alto il livello di sorveglianza per impedire che si sviluppino casi secondari legati alla presenza della zanzara che veicola la malattia”.
Il virologo Fabrizio Pregliasco ha ricordato: “La gran parte dei casi di dengue sono banali o asintomatici. Solo il 10% si presenta con sintomi, in qualche caso con forme emorragiche più pesanti”. Ha poi aggiunto che “la presenza della zanzara tigre facilita la trasmissione”, e che la prevenzione richiede uno sforzo collettivo tra istituzioni e cittadini. Il tutto come riportato da adnkronos.com
Alla fine, la notizia più importante è chiara: il paziente non è in pericolo e si trova sotto osservazione. Grazie all’intervento tempestivo, il rischio per la comunità resta sotto controllo, ma la collaborazione dei cittadini sarà fondamentale per evitare nuovi casi.