Favara, aggredisce e costringe la compagna ad avere rapporti
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Aggredisce e costringe la compagna ad avere rapporti: l’incubo davanti ai figli

Donna ferma gesto di violenza

Un uomo di 48 anni è indagato a Favara per maltrattamenti, lesioni e violenza sessuale ai danni della compagna, anche in presenza dei figli.

Una nuova inquietante vicenda di violenza domestica arriva da Favara, dove un uomo di 48 anni è indagato per maltrattamenti, lesioni aggravate e violenza sessuale ai danni della compagna. La donna avrebbe subito insulti, minacce e aggressioni fisiche in un clima di controllo morboso, persino davanti ai figli. Questo caso richiama alla mente la tragedia della donna ammazzata brutalmente a colpi di ascia.

Carabinieri

Gli ultimi dati sulla violenza sulle donne

La vicenda si inserisce in un contesto preoccupante, come riportato dall’Istat, dove la violenza domestica continua a rappresentare una minaccia concreta per molte donne. I dati aggiornati saranno disponibili solo a novembre 2025, ma i numeri già noti indicano che il 13,6% delle donne ha subìto violenze fisiche o sessuali da partner o ex partner.

Insulta, minaccia e aggredisce la compagna: la tragedia a Favara

Secondo quanto ricostruito dalle autorità, come riportato da Agrigentonotizie.it, i fatti si sarebbero verificati a partire da novembre 2023 e sarebbero durati circa otto mesi. L’uomo, residente a Favara, avrebbe insultato e minacciato la propria compagna anche davanti ai figli, instaurando un clima di terrore e sopraffazione.

La donna, vittima di un controllo continuo e ossessivo, avrebbe subito anche violenze fisiche. In una circostanza, dopo essersi rifiutata di dormire con lui, l’uomo l’avrebbe colpita al braccio. L’accusa più grave riguarda la costrizione a subire rapporti sessuali, elemento che ha portato a formulare anche l’ipotesi di reato di violenza sessuale.

I comportamenti dell’indagato si sarebbero ripetuti nel tempo, senza alcuna considerazione per la presenza dei figli, che avrebbero assistito ad alcuni degli episodi. Il pubblico ministero ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.

Ora, come previsto dalla legge, il legale dell’indagato ha venti giorni di tempo per esercitare i diritti della difesa: potrà richiedere un interrogatorio, produrre memorie difensive o avanzare richieste per ulteriori atti di indagine. Al termine di questa fase, sarà la Procura a decidere se chiedere il rinvio a giudizio, portando il 48enne davanti a un tribunale.

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ultimo aggiornamento: 10 Maggio 2025 13:47

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