La Cassazione approva i trattenimenti nei CPR in Albania, una vittoria per il Governo Meloni e una dura sconfitta del Pd di Elly Schlein.
Negli ultimi mesi, il tema dell’immigrazione ha dominato il confronto politico in Italia, diventando terreno di scontro tra governo e opposizioni, come nel caso di Schlein. Le tensioni si sono concentrate in particolare sulla gestione dei Centri di permanenza per il rimpatrio (CPR), strumenti che il governo Meloni ha cercato di rafforzare anche attraverso un accordo internazionale con l’Albania.
L’iniziativa ha suscitato forti critiche, soprattutto da parte della sinistra, che ha sollevato dubbi sulla legittimità del trattenimento dei richiedenti asilo in strutture fuori dal territorio nazionale. Le perplessità sono state inizialmente sostenute anche da alcune sentenze della magistratura italiana, come quella della Corte d’appello di Roma.

La Cassazione ribalta tutto: i CPR in Albania sono legittimi
Ma la svolta è arrivata con la sentenza n. 17510 della Corte di Cassazione, che ha riconosciuto piena legittimità ai CPR situati in Albania. I giudici hanno stabilito che queste strutture possono essere “equiparate a tutti gli effetti ai Centri di permanenza e rimpatrio italiani”. Questo pronunciamento rappresenta un netto cambio di passo, dando forza alla linea del governo.
L’immigrazione torna al centro del dibattito politico
Fratelli d’Italia ha accolto con entusiasmo la decisione. L’europarlamentare Nicola Procaccini ha dichiarato: “Il pronunciamento della Cassazione che smonta le tesi della Corte d’appello di Roma sui trattenimenti in Albania, conferma ciò che il Governo aveva già specificato, cioè che i cpr albanesi sono in tutto equiparabili a quelli italiani. Grazie all’azione del Governo italiano sembra ora possibile affrontare il tema dell’immigrazione con buon senso e concretezza. E l’Europa finalmente sembra voler fare lo stesso. Le resistenze della sinistra parlamentare ed extraparlamentare non cesseranno, ma noi continueremo a combattere il traffico di esseri umani e a condurre una politica di vera integrazione nel rispetto del popolo italiano e di chi davvero fugge dalle persecuzioni.”
Una linea coerente con l’emendamento proposto da Sara Kelany, responsabile Immigrazione di Fdi, che prevedeva la “coesistenza” di diritto d’asilo e decreto di espulsione, approvato proprio in questi giorni. Una vittoria netta per il governo Meloni, che commenta: “Si mette così fine a mesi di decisioni politiche con cui certa magistratura ha ostacolato in ogni modo un piano per la gestione dell’immigrazione preso a modello in tutta Europa e apprezzato dai maggiori leader Ue. A non comprenderne l’importanza resta, come sempre, solo la sinistra italiana.”
E infine, la stoccata direttamente a Elly Schlein, con un post pubblicato da FdI: “Mesi di propaganda della sinistra gettati al vento. La Cassazione dà ragione al Governo. Che batosta, segretaria.” Come riportato da liberoquotidiano.it