La Juventus pareggia al 96’ contro la Lazio e compromette la qualificazione in Champions League. Ora tutto dipende dai risultati della Roma.
La corsa alla qualificazione in Champions League si è trasformata in un percorso a ostacoli per la Juventus, che continua a faticare nei momenti decisivi. Dopo il pareggio a Bologna, i bianconeri erano chiamati a dare una risposta chiara all’Olimpico contro una Lazio già lontana dai riflettori europei, ma ancora determinata. Un’occasione concreta per rafforzare la posizione tra le prime quattro, ma anche un banco di prova in un momento delicato della stagione.

Una rincorsa complicata, tra speranze e rimpianti
La partita sembrava essersi incanalata nella giusta direzione con il vantaggio firmato da Kolo Muani, ma tutto è cambiato dopo l’espulsione di Kalulu al 60’. Un episodio evitabile che ha riaperto completamente la gara. Con un uomo in più, la Lazio non ha mai realmente spaventato la retroguardia bianconera, almeno fino a un epilogo tanto beffardo quanto emblematico: al minuto 96, Vecino ha trovato il pareggio, lasciando la Juventus con l’ennesimo rammarico stagionale.
Adesso la Champions dipende dalla Roma
La classifica si è fatta improvvisamente più pericolosa. Il pareggio con la Lazio non solo ha impedito l’allungo sulla Roma, ma ha anche tolto ai bianconeri il controllo del proprio destino. I giallorossi, distanti solo un punto, hanno tre gare da giocare contro avversari di alto livello: Atalanta, Milan e Torino. In caso di tre vittorie, la Roma supererebbe la Juve in classifica, rendendo inutili eventuali successi dei bianconeri contro Udinese e Venezia.
A complicare ulteriormente i piani della Juventus ci sono le assenze pesanti: Kalulu, squalificato, e Thuram e Savona, entrambi fermati per diffida. A questo punto, l’unico vantaggio è nei confronti diretti con la Lazio e in una lieve superiorità nella differenza reti rispetto alla Roma.
La Juventus non è più padrona del proprio destino in ottica Champions. Per Locatelli e compagni servono due vittorie e un aiuto da Bergamo, Milano o Torino.