Amanda Knox sapeva che Patrick Lumumba era innocente: la Cassazione svela le motivazioni della condanna per calunnia.
Mentre i riflettori sono puntati sul delitto di Garlasco, Andrea Sempio e Marco Poggi, si torna a parlare di un altro caso famoso: quello di Amanda Knox. La Corte di Cassazione ha reso pubbliche le motivazioni della sentenza che conferma la condanna dell’americana per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba.

Il commento di Patrick Lumumba
Dopo la pubblicazione delle motivazioni della Cassazione, come riportato da Leggo, Patrick Lumumba ha commentato duramente l’atteggiamento di Amanda Knox. “Amanda dice che difende gli innocenti? Cominci da me, non mi ha mai chiesto scusa“, ha affermato, aggiungendo che “questa condanna la accompagnerà per la vita“. Lumumba, che oggi vive tra Perugia e la Polonia, ha spiegato che Knox “ha scelto me perché sapeva di poter usciere così dalla situazione“, convinta di essere scoperta dagli investigatori.
Le motivazioni della Cassazione contro Amanda Knox
La Corte di Cassazione, aggiunge Leggo, ha confermato che Amanda Knox aveva “piena consapevolezza dell’estraneità” di Patrick Lumumba al delitto di Meredith Kercher, ma ciò non le impedì di accusarlo. Secondo i giudici, l’americana agì per “uscire dalla personale situazione scomoda di sospettata“, dato che si trovava nella casa dell’omicidio e disponeva delle chiavi per accedervi.
Nelle motivazioni della sentenza si evidenzia come Amanda Knox, nei dialoghi intercettati in carcere il 10 novembre 2007, espresse rammarico per aver “rovinato la vita” di Patrick Lumumba e riconobbe di dovergli delle scuse. Il memoriale scritto in questura è stato definito “atto oggettivamente calunnioso“, in quanto indicava chiaramente Lumumba come autore dell’omicidio.
I giudici osservano che l’ambiguità del testo, sospeso “tra sogno e realtà“, ne rafforzava l’efficacia rappresentativa e la capacità di convincimento. La reiterazione dell’accusa, anche se formulata in modo confuso, portò alla temporanea restrizione della libertà personale di Lumumba fino alla dimostrazione dell’alibi.