Dalla Rai fino a Mediaset con il Tg5 e la nuova vita su La7: Enrico Mentana si racconta e ricorda anche Silvio Berlusconi.
Sempre molto diretto e professionale nei suoi pensieri come quello legato ai filo-putiniani, Enrico Mentana è stato protagonista di una interessante intervista al Corriere della Sera nella quale ha avuto modo di ripercorrere alcune tappe della sua carriera con particolare riferimento al successo ottenuto al Tg5, il ricordo di Silvio Berlusconi e in generale all’amore per la sua professione.
Enrico Mentana: la passione per il giornalismo
Da oltre 45 anni, Enrico Mentana vive il giornalismo con grande passione, vera chiave per svolgere questo mestiere nel modo giusto ogni mattina. “Vedo alle volte giovani che vogliono fare i giornalisti in modo un po’ avaro. Questo mestiere ha senso se ti svegli la mattina e hai voglia di capire cosa è successo e non quanto devi lavorare”, ha spiegato l’uomo.
“Però ad alimentare la nostra passione un tempo c’era il fatto che noi sapevamo le cose prima degli altri, avevamo quel brivido del vantaggio. Oggi con i social spesso siamo gli ultimi a sapere le cose, e molta gente viaggia molto più di noi giornalisti”, ha ammesso in un certo senso Mentana.
Il ricordo di Berlusconi e del Tg5
Tra i passaggi salienti dell’intervista al Corriere spicca quello legato al record con il Tg5 che fu in grado di sfidare il Tg1 e batterlo: “I record sono fatti per essere battuti. Ma la questione si lega a Berlusconi: lui aveva una grande ambizione da imprenditore e puntava a una concorrenza sistematica e forte nei confronti della Rai. Io non ho mai votato Berlusconi, ma ricordo bene che in quelle settimane tutti dicevano: ‘Ma perché dobbiamo andare contro il Tg1 che andiamo a schiantarci?’. Lui era l’unico a dire che le sfide si affrontano di petto e bisogna mirare in alto. E aveva ragione“.
E sul legame con quella squadra del Tg5 formata dai vari Lamberto Sposini, Clemente J. Mimun, Emilio Carelli, Cesara Buonamici e Cristina Parodi, Mentana ha spiegato: “Legame forte con loro? Sì certo, ma io non sono da serate tutti insieme dove ci si rivede. Quei periodi, nei quali si sta insieme 24 ore su 24, quando finiscono non sono ripetibili. Io ho ottimi rapporti con tutti i giornalisti con i quali ho lavorato, ma non amo troppo frequentare i giornalisti nel tempo libero. Mi sembrerebbe un Truman Show”.
