Morbillo in aumento in Italia: perché vaccinarsi
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Morbillo in aumento in Italia: perché vaccinarsi prima delle vacanze estive

Visita medica a bambino con il morbillo

I casi di morbillo sono in aumento in Italia. Perché gli esperti invitano alla vaccinazione prima dell’estate.

Negli ultimi anni, l’attenzione pubblica si è concentrata su nuovi virus e malattie emergenti, ma ciò ha contribuito a ridurre la percezione del rischio legato a patologie infettive ben note come il morbillo. Questo virus, che un tempo veniva considerato una “malattia dell’infanzia”, ha mostrato una nuova pericolosità, colpendo sempre più adulti e causando complicanze anche gravi.

corridoio in ospedale
corridoio in ospedale

Una malattia dimenticata che torna a far paura

Complice una certa rilassatezza vaccinale, favorita da disinformazione e scarsa consapevolezza, la copertura della seconda dose del vaccino MPR (morbillo-parotite-rosolia) è scesa sotto i livelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questo ha aperto la strada a una recrudescenza dell’infezione in diverse fasce d’età.

A peggiorare la situazione, si aggiungono gli spostamenti legati a festività e viaggi internazionali, che rappresentano oggi uno dei principali veicoli di contagio, contribuendo in modo diretto alla diffusione del virus in territori dove la soglia di immunità collettiva non è più garantita.

I dati più recenti dell’Istituto Superiore di Sanità parlano chiaro: i casi di morbillo sono quasi raddoppiati a maggio, passando da 37 ad aprile a 65 nel solo mese successivo. Il bollettino Morbillo & Rosolia News dell’Iss sottolinea che da inizio anno sono stati registrati in tutto 334 casi e che “un quinto degli episodi […] è associato a viaggi internazionali”.

Anche le complicanze preoccupano: “per 108 casi, un terzo del totale, è stata riportata almeno una complicanza”, tra cui epatite, polmonite ed encefalite. Quasi l’80% dei casi riguarda persone di età pari o superiore a 15 anni, per lo più non immunizzate o coperte da una sola dose.

La fascia d’età con l’incidenza più alta resta quella sotto i cinque anni, e non mancano casi anche tra i lattanti. “La protezione dipende da un elevato livello di immunità nella popolazione”, ricordano gli esperti, evidenziando che la prima dose di vaccino MPR si somministra a 12 mesi.

L’estate potrebbe amplificare i focolai

A lanciare l’allarme è anche l’infettivologo Massimo Andreoni: “Trend di incremento allarmante, considerando che il morbillo ha una mortalità di 1 a mille”. Solo nel 2023 si contavano “circa 23 casi in un anno”, mentre nel 2024 sono stati “1.010 casi e adesso siamo già a circa 350 casi nei primi 6 mesi del 2025”.

Il problema, spiega Andreoni, è anche nel richiamo: “Abbiamo un buon tasso di aderenza sulla prima vaccinazione a 12 mesi, […] ma al richiamo l’aderenza scende in modo rilevante”. Un calo che può causare “focolai epidemici in zone in cui c’è un basso tasso vaccinale”. Il tutto come riportato da tg24.sky.it.

L’obiettivo di eliminare il morbillo entro il 2030 appare sempre più lontano: “Nel 2024 l’Italia è stato il secondo Paese in Europa per numerosità di casi dietro solo alla Romania”. Per questo gli esperti ribadiscono: “Vaccinarsi contro il morbillo, a ogni età, se non lo si è fatto prima, ed effettuare il richiamo anche se si è raggiunta l’età adulta”.

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ultimo aggiornamento: 13 Giugno 2025 10:15

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