Uno studio sugli effetti della bicicletta ti convincerà ad usarla di più
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

L’ultimo studio sugli effetti della bicicletta ti convincerà ad usarla di più: scoperta fantastica

biciclette strada

Uno studio, condotto da un team internazionale, elenca tutti i benefici dell’utilizzo della bicicletta, che riduce l’emergere di una specifica patologia.

Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista JAMA Network Open parla dell’uso quotidiano della bicicletta, come un vero e proprio toccasana per la salute. Pedalare, infatti, fa bene a corpo e mente, ma anche all’ambiente, rappresentando, al contempo, una risorsa preziosa per il cervello. Secondo i ricercatori, infatti, l’effetto della bicicletta coinvolge anche strutture cerebrali fondamentali per la memoria e l’apprendimento, riducendo il rischio di una malattia tanto temuta ai giorni nostri: di quale parliamo.

Un nuovo studio sulla bicicletta ti spingerà ad usarla di più: il motivo

Lo studio è stato condotto da un’équipe internazionale composta da scienziati cinesi, australiani e britannici, guidati dal professor Cunpeng Hou dell’Università di Scienza e Tecnologia di Huazhong.

L’analisi ha tenuto in considerazione un campione di quasi mezzo milione di adulti britannici, i cui dati sono stati raccolti nella UK Biobank e monitorati per un periodo di follow-up di 13 anni.

I partecipanti, che avevano un’età media di 56 anni, sono stati suddivisi in categorie a seconda della modalità abituale di spostamento: in auto, a piedi, in bicicletta e in modalità mista.

Bicicletta Graziella
Bicicletta Graziella

Chi si spostava in bicicletta mostrava un rischio inferiore del 20% di sviluppare qualsiasi forma di demenza rispetto a chi si muoveva con mezzi a motore.

La riduzione del rischio saliva al 22% nel caso specifico dell’Alzheimer. Ancora più marcata era la protezione nei confronti della demenza ad esordio precoce, per la quale si è registrata una diminuzione del 40% per i ciclisti. Un effetto molto importante, inoltre, è stato rintracciato anche nel caso è stato della demenza a insorgenza tardiva, con una riduzione del 17%.

Impatto positivo sull’ippocampo, sede della memoria

Lo studio ha mostrato, inoltre, una correlazione diretta tra l’abitudine al ciclismo e l’aumento del volume dell’ippocampo, una delle regioni cerebrali maggiormente coinvolte nella memoria, nelle emozioni e nell’orientamento spaziale. Si tratta – in sostanza – di un’area che risulta tra le prime a essere compromesse nei pazienti affetti da Alzheimer.

Secondo i ricercatori, l’effetto protettivo del fare ciclismo deriva – nello specifico da una serie di fattori, tra i quali possiamo annoverare la stimolazione cognitiva, il miglioramento della circolazione cerebrale, l’esposizione all’ambiente, nonché il rilascio di sostanze neuroprotettive.

Leggi anche
Roberto Mancini entra in campo: si schiera con il candidato di Giorgia Meloni

Riproduzione riservata © 2025 - NM

ultimo aggiornamento: 30 Giugno 2025 12:47

Roberto Mancini entra in campo: si schiera con il candidato di Giorgia Meloni

nl pixel