Casi di virus trasmessi da zanzare in Romagna: sorveglianza Ausl, prevenzione, interventi e dichiarazioni ufficiali sulla minaccia estiva.
Con l’arrivo dell’estate, il rischio sanitario associato alle zanzare torna d’attualità. Oltre alle punture fastidiose, questi insetti sono vettori di virus pericolosi come Chikungunya, Zika, Dengue, e virus endemici quali West Nile e Toscana Virus. Le condizioni climatiche favorevoli alla proliferazione della zanzara tigre, ormai stabile anche in Romagna, rendono necessaria una sorveglianza costante.
L’Ausl Romagna ha messo in campo un articolato piano di prevenzione. A parlarne a corriereromagna.it è Giulia Silvestrini, direttrice facente funzione dell’Unità Operativa Igiene Pubblica di Ravenna. Silvestrini spiega: «Si tratta di casi che sono stati risolti – commenta Silvestrini – e per i quali sono scattati i protocolli sanitari. Per questo gruppo di virus da importazione, che si trasmettono attraverso la zanzara tigre, è fondamentale attivare immediatamente tutte le procedure per impedire la nascita di focolai».
Nel 2025, infatti, sono stati segnalati «7 casi di infezione umana da virus di Chikungunya, Zika o Dengue così ripartiti: 3 a Rimini, 2 a Cesena, uno a Forlì e uno a Ravenna», tutti sotto controllo sanitario.

Parla Giulia Silvestrini: “Fondamentale attivare subito le procedure”
La strategia dell’Ausl si basa sulla rapidità di intervento. Silvestrini chiarisce: «Se un cittadino è di ritorno da questi luoghi e nell’arco di 15 giorni sviluppa sintomi come la febbre, è bene che faccia una segnalazione alle autorità sanitarie. Se ci sono fondati sospetti che la persona possa essere infettata da questi virus si allerta l’Igiene Pubblica che poi avvia le indagini». In caso di conferma, «si adottano le procedure che portano al trattamento con larvicidi e adulticidi le aree attorno all’abitazione della persona colpita in un raggio di 100 metri». Sempre come scritto da corriereromagna.it
Silvestrini precisa inoltre che «queste tre malattie non si trasmettono da uomo a uomo, ma sempre attraverso il vettore della zanzara. Quest’ultima, se punge una persona portatrice di questo virus, diventa un vettore molto insidioso pungendo altri esseri umani». Si procede anche a controlli sulle sacche di sangue donate, per escludere trasmissioni per via ematica.
Nessun focolaio nel 2025, ma servono prevenzione e responsabilità
Nel 2025 non si sono ancora registrati casi autoctoni in Romagna. Tuttavia, Silvestrini ricorda: «L’anno scorso si registrarono a Modena, Reggio Emilia e Fano. Si è trattato di focolai autoctoni dove purtroppo è sfuggito il caso iniziale».
Quanto ai virus endemici, «In entrambi i casi, per fortuna, nel 2025 non si sono ancora registrati casi sul nostro territorio e diventa fondamentale continuare a fare una buona prevenzione, innanzitutto limitando la presenza delle zanzare». Come riportato da corriereromagna.it
Il Comune di Ravenna ha segnalato un «sensibile aumento di zanzare con il Comune che ha parlato di presenza di sciami “aggressivi”». Per questo, «meno zanzare ci sono in circolazione, meno probabilità abbiamo di contrarre queste malattie, per cui tutta la comunità deve fare la sua parte. Il 70% del nostro territorio è a gestione privata per cui il contributo dei cittadini diventa fondamentale». Infine, «per ora tutti i controlli hanno dato esiti negativi sulla presenza dei virus».