Grande sostenitore dell’innocenza di Alberto Stasi, Vittorio Feltri ha commentato in tv il grande errore commesso sul caso del delitto di Garlasco.
In queste ore sono stati diversi i personaggi del mondo della politica e dell’editoria a commentare le vicende del caso di Garlasco e dell’omicidio Chiara Poggi. Non solo il parere di Carlo Nordio, ministro della Giustizia, ma anche quello di Vittorio Feltri, intervenuto nel corso della trasmissione Filorosso in tv su Rai 3.

Feltri e il delitto di Garlasco: un caso mediatico
“Il caso Garlasco continua a interessare le persone perché è stato condannato un innocente. È il caso di cui stiamo parlando”, ha detto Feltri in tv a Filorosso su Rai 3. “Ora c’è la caccia all’assassino vero. Ma sarà ben difficile che abbia successo. Nel processo di 1° grado il ragazzo fu assolto per assenza di prove. Poi ci fu naturalmente un appello: nel 2° grado Alberto Stasi è stato assolto. Dopo due assoluzioni diciamo che, con ragionevole dubbio, che tu non lo puoi condannare più. In nessun Paese civile del mondo succede questo“.
Indagini ed errori
Nel corso del suo intervento, il giornalista, da sempre sostenitore dell’innocenza di Stasi, ha quindi proseguoto: “Le indagini per ora ci portano a fare delle belle discussioni sui giornali e televisioni. Non è saltato fuori un solo elemento che sia in grado di giustificare la riapertura delle indagini. Io sono contentissimo che il ragazzo di Garlasco possa trovare la giustizia che lo assolva”.
E ancora: “Però per ora non è saltato fuori nulla. Anche su Sempio non è saltato fuori niente. Vuol dire che non hanno in mano nulla. Hanno fatto un’indagine con un nulla in mano. Continuano a fare indagini con un nulla in mano. Siccome il condannato c’è già non succede niente”. Parlando poi degli errori che sono stati commessi in questo caso, Feltri ha aggiunto: “Ne sono stati commessi tanti, quindi è difficile sceglierne uno. L’errore fondamentale è stato quello di non prendere atto del processo di 1° e 2°, e di costringere Stasi ad un terzo processo”.