Il governo lancia un censimento nazionale degli autovelox: solo i dispositivi omologati potranno restare attivi.
In Italia, il tema degli autovelox ha sempre generato discussioni accese, tra esigenze di sicurezza e polemiche sull’uso improprio a fini di cassa. Oggi, una nuova decisione del governo Meloni promette di cambiare radicalmente lo scenario. Con un emendamento al decreto Infrastrutture, è stato introdotto l’obbligo per tutti i Comuni italiani di censire e comunicare al Ministero delle Infrastrutture la presenza dei dispositivi installati sul proprio territorio.

Il censimento obbligatorio degli autovelox: svolta per milioni di automobilisti
Questa iniziativa, promossa dalla Lega e sostenuta dal ministro Matteo Salvini, rappresenta una vera e propria rivoluzione normativa. Da ora in poi, gli autovelox non potranno essere attivati se non regolarmente segnalati e omologati, mettendo fine a una gestione spesso disordinata e controversa. “In mancanza di queste informazioni i dispositivi non potranno entrare in funzione”, hanno spiegato i deputati leghisti.
Perché le multe potrebbero essere annullate: il ruolo dell’omologazione
Uno degli aspetti più critici emersi riguarda la mancanza di omologazione di numerosi dispositivi, un dettaglio tecnico che però può determinare la validità o meno delle multe emesse. Senza l’omologazione ministeriale, infatti, le sanzioni potrebbero essere impugnate e annullate, come già avvenuto in diversi casi.
Come riportato da altaformazionemusicale.it, il Codacons ha espresso un giudizio positivo sull’emendamento, sottolineando come sia “gravissimo che in Italia non esista un censimento degli autovelox installati lungo le strade”. L’associazione dei consumatori ha anche evidenziato che il ritardo nella comunicazione dei dati ha causato serie difficoltà, tra cui il rinvio del decreto ministeriale sull’omologazione degli autovelox.
Il Codacons ha inoltre sollevato dubbi sulle motivazioni dei ritardi, ipotizzando un possibile legame con i proventi derivanti dalle multe. “Se il decreto del Ministero bloccherà l’uso di apparecchi non a norma, le amministrazioni locali dovranno rinunciare a questi introiti”, ha aggiunto.