Accolto da migliaia di fedeli ad Albano Laziale, Papa Leone XIV lancia un messaggio contro la guerra. Ecco le sue dichiarazioni.
Dopo la telefonata al premier Netanyahu, Papa Leone XIV è tornato a parlare di guerra e pace da Albano Laziale. Nella mattinata di domenica 20 luglio, come riportato da Sky News, il Pontefice ha celebrato la messa nella Cattedrale cittadina, davanti a una folla di fedeli giunti fin dalle prime ore del giorno. Un’occasione per lasciare un forte messaggio: “Il mondo non sopporta più la guerra“.

Papa Leone XIV ad Albano: la folla e la messa nella Cattedrale
L’arrivo del Papa Leone XIV in piazza Pia è avvenuto in anticipo. Ad accoglierlo, il vescovo di Albano, monsignor Vincenzo Viva, e il sindaco Massimiliano Borelli. Al suono festoso delle campane, il Santo Padre ha attraversato a piedi la piazza salutando i presenti, molti dei quali sventolavano bandierine vaticane distribuite poco prima.
Il Papa ha raggiunto il sagrato della basilica di San Pancrazio Martire e si è fermato a salutare alcune persone con disabilità. Durante l’omelia, il Pontefice ha invitato alla comprensione reciproca: “Del tempo estivo, facciamone l’occasione per prenderci cura gli uni degli altri e per offrirci reciprocamente comprensione, ma facciamolo con coraggio“.
Poi ha aggiunto: “Promuoveremo, in questo modo, nella solidarietà e nella condivisione della fede e della vita, una cultura di pace tra le persone, tra i popoli, tra le religioni“. E ancora: “Perdonarsi costa fatica, ma è l’unica via per la pace“.
Il dono ricevuto e l’appello del Santo Padre per la pace
Al termine della Messa, Papa Leone XIV ha ricevuto due doni simbolici: un piatto d’argento con il suo stemma, realizzato dai maestri Pirani in vista della nomina mai avvenuta a cardinale-vescovo di Albano, e un cesto di prodotti tipici della Fondazione Campaniello, che lavora con ragazzi autistici.
Uscito dalla Cattedrale, il Papa ha salutato i fedeli e lanciato un forte appello: “Dobbiamo dialogare e lasciare le armi, il mondo non sopporta più la guerra. Dobbiamo pregare e avere fiducia in Dio“. Poi, all’Angelus: “Si fermi subito la barbarie della guerra e che si raggiunga una risoluzione pacifica del conflitto“.