A Turnberry in Scozia si decide il futuro dei dazi Usa‑Ue, Trump incontra von der Leyen, con delegazioni di alto livello.
La tensione commerciale tra gli Stati Uniti di Trump e Unione Europea è entrata in una fase cruciale. L’imposizione di dazi del 30% sui prodotti europei da parte della Casa Bianca potrebbe diventare realtà già dal 1° agosto, mentre l’Ue si prepara a rispondere con contro‑dazi per 93 miliardi di euro.
A confermare l’urgenza della situazione è la presenza in Scozia delle massime autorità politiche e commerciali di entrambe le sponde dell’Atlantico. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, è arrivata sabato, seguita oggi dal commissario europeo al Commercio Maroš Šefčovič e dal suo staff. Anche da parte americana si è mossa una delegazione di alto profilo, guidata dal segretario al Commercio Howard Lutnick e dal rappresentante per il commercio Jamieson Greer.

Vertice a Turnberry: il momento della verità
L’incontro chiave tra Donald Trump e von der Leyen è previsto per oggi presso il resort di Turnberry, sulla costa sud‑occidentale della Scozia. La posta in gioco è alta: disinnescare una possibile guerra commerciale tra le due potenze economiche.
“Scadenza del primo agosto non sarà prorogata”, ha dichiarato in modo netto Howard Lutnick, segretario al Commercio statunitense. La linea americana resta quindi intransigente, mentre da Bruxelles si fa strada la volontà di trovare un’intesa. Secondo quanto riferito, “le possibilità di un accordo rimangono al 50-50”, ha ammesso Trump, aggiungendo che l’Ue vuole “assolutamente” raggiungerlo.
Trump interessato ma prudente
Nonostante l’importanza strategica dell’incontro, “nessuno da nessuna delle due parti si sente di dare per scontato che Trump firmerà l’accordo”, sottolineano fonti diplomatiche come riportato da adnkronos.com. Il presidente americano ha definito von der Leyen “una leader molto rispettata”, ma nel weekend si è dedicato soprattutto al golf, rinunciando perfino a una conferenza stampa prevista.
Secondo quanto riportato dal Guardian, “ci sono ancora circa 20 punti irrisolti” nel negoziato, ma Trump vuole essere protagonista della firma finale: ha infatti richiesto briefing dettagliati prima del vertice.