Le donne sono generalmente meno propense a gestire risparmi e investimenti e questo ne penalizza l’autonomia con conseguenze spesso drammatiche.
Non sono poche le donne vittime di femminicidio che, nonostante i segnali, sono rimaste fra le mura domestiche perché prive di mezzi di sostentamento per sé e per i figli, trovando proprio fra quelle mura la morte.
Ma anche senza arrivare a questi estremi, l’educazione finanziaria non è un’opzione bensì una necessità per ridurre la differenza di genere nelle conoscenze finanziarie. Conoscenze indispensabili per garantire alle donne l’autonomia all’interno della coppia.
Banca d’Italia ha svolto nel corso degli anni diverse analisi sul livello di alfabetizzazione finanziaria degli adulti nel nostro Paese, rilevando un significativo divario di genere: nel 2022, in una scala da 1 a 21, gli uomini si attestavano su un punteggio complessivo di 11,44 mentre le donne di 10,95.
Stessa sostanza nelle ricerche di Consob sull’utilizzo delle carte di pagamento e la gestione dei risparmi. Le donne sottostimano le loro capacità e tendono a delegare agli uomini che invece dichiarano maggior interesse e conoscenza dei temi economici, più capacità di risparmio, maggior propensione all’investimento e all’uso di bancomat e carte di credito.
Quanto al livello di alfabetizzazione assicurativa, il divario è ancora più marcato.

Quali sono le ragioni
Certamente a pesare sono stereotipi culturali e abitudini consolidate nei secoli per cui era il marito a lavorare fuori casa e ad assegnare alla donna le risorse necessarie per l’economia domestica.
In questo modo le donne sono state a lungo assolutamente prive di fiducia nella propria possibilità di poter gestire questi aspetti, non avendone le conoscenze. Ne discende, ovviamente, l’incapacità di assumere decisioni autonome.
Chiaro a tutti che le donne vanno supportate a guadagnare terreno in campo economico e finanziario, in modo da assicurare la loro emancipazione, il benessere individuale e anche quello familiare.
Il PNRR e il Fondo Impresa Donna
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha quindi introdotto misure significative per promuovere l’educazione finanziaria femminile e l’imprenditoria femminile, come il “Fondo Impresa Donna” e il progetto “Donne in Attivo”.
Il “Fondo Impresa Donna” è un fondo dedicato esclusivamente all’imprenditoria femminile, con l’obiettivo di sostenere le donne che avviano o sviluppano attività imprenditoriali, favorendone l’accesso al credito.
“Donne in attivo” è invece un progetto di Unioncamere finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che offre percorsi gratuiti di educazione finanziaria online, rivolti alle donne tra i 25 e i 50 anni.
Il progetto mira a fornire alle donne gli strumenti e le conoscenze necessarie per una maggiore autonomia nelle decisioni finanziarie e per la gestione del proprio patrimonio e prevede percorsi formativi con webinar, laboratori pratici e momenti di approfondimento su temi come la gestione del bilancio familiare, gli investimenti, la previdenza e la sottoscrizione di polizze assicurative.
De resto, investire nell’educazione finanziaria delle donne è un passo strategico per la crescita economica del paese, poiché favorisce la partecipazione femminile al mercato del lavoro e all’imprenditoria.