Renato Veiga potrebbe tornare alla Juventus: cosa serve perché l’operazione vada in porto. Situazione attuale, ostacoli e prospettive.
Il futuro di Renato Veiga potrebbe riservare una nuova pagina in bianconero. Dopo la parentesi in prestito della scorsa stagione, il difensore portoghese è rientrato al Chelsea, ma il legame con la Juventus non si è mai spento. Lo testimoniano i frequenti contatti con ex compagni, dirigenti e persino la presenza della Juve nella sua bio su Instagram.

La speranza non è svanita: Veiga e il legame con la Juventus
Veiga, classe 2003, ha lasciato Torino con un certo rammarico. Si era ben ambientato nel gruppo e aveva conquistato la fiducia di Igor Tudor, che lo ritiene ancora una pedina utile per il reparto arretrato. A rafforzare le possibilità di un ritorno, ci sono le incertezze legate ai recuperi di Bremer e Cabal, che potrebbero spingere la dirigenza a riaprire i contatti con il club inglese.
Il nodo, però, è rappresentato dalla mossa del Chelsea: il club lo ha escluso dalla lista per il Mondiale per Club, nonostante il rientro anticipato a Londra. Una decisione che ha deluso profondamente il giocatore, portandolo a riflettere seriamente sul suo futuro.
Tutto dipende dalle cessioni: la Juve valuta
Per avviare una trattativa concreta per un nuovo prestito, la Juventus dovrà prima risolvere alcune questioni interne. La priorità, come riportato da Tuttosport, è liberare spazio in difesa cedendo almeno uno tra Kelly, Djalò e Rugani. Solo dopo sarà possibile valutare seriamente il ritorno del portoghese.
Il Chelsea, dal canto suo, potrebbe essere disponibile a una nuova partenza temporanea, ma solo a fronte di garanzie tecniche e magari di un’opzione di riscatto. Tuttavia, l’infortunio di Levi Colwill (rottura del crociato) potrebbe cambiare i piani dei Blues, rendendo più complicata l’uscita di Veiga.
Alla Continassa l’idea resta viva, ma i tempi stringono e la concorrenza sul mercato è agguerrita. Tudor sarebbe felice di riaccogliere un giocatore che conosce già, ma il tutto dipenderà da un equilibrio delicato tra cessioni, strategie di mercato e la disponibilità del Chelsea.