In Italia è scattata una sorta di psicosi da botulino. Il direttore del Malattie Infettive del San Martino di Genova, Matteo Bassetti, ha fatto il punto della situazione.
Sono settimane di grande attenzione in merito ai casi di botulino in Italia. Nel nostro Paese si è scatenata, se vogliamo, una vera e propria psicosi. Solamente nelle scorse ore, per esempio, anche un volto noto come Amos Bocelli, figlio del tenore Andrea, si è ritrovato in ospedale per una sospetta infezione di questo genere, poi scongiurata. Sulla situazione generale è intervenuto Matteo Bassetti, direttore del Malattie Infettive dell’ospedale Policlinico San Martino di Genova.

Allarme botulino e come riconoscerlo: parla Bassetti
Attraverso un filmato pubblicato sui propri canali social, Matteo Bassetti, direttore del Malattie Infettive dell’ospedale Policlinico San Martino di Genova, sempre molto attento alle questioni legate alla salute e alla sanità in Italia, ha fatto il punto della situazione: “In questi giorni non si parla d’altro, si sente parlare di botulino. Bisogna dire però che botulino non è corretto perché non è la malattia, la malattia è il botulismo sostenuta dal botulino che è il germe che causa l’infezione“, ha esordito l’esperto.
“Anzi non è un’infezione, è una tossi-infezione legata alla produzione di una tossina. La tossina è inodore, insapore, qualche volta il cibo può essere alterato“. Il professore ha quindi proseguito spiegando che in altri casi “potrebbe esserci anche un sapore di marcio, nel cibo, ma in genere la tossina non si sente, quindi è molto difficile da riconoscere”.
I sintomi
Ma come accorgersi della situazione in caso di infezione? “Annebbiamento della vista, sdoppiamento della vista, la palpebra che cade, la pupilla che si dilata, la difficoltà a parlare, la stipsi, cioè la stitichezza, insieme poi a naturalmente ad altri sintomi“, ha sottolineato Bassetti nel suo post video su Instagram.
E ancora: “Questi sintomi li devono saper riconoscere tutti, evidentemente i medici che lavorano in pronto soccorso, ma anche medici che lavorano in altri contesti e lo devono sapere riconoscere anche i cittadini. Quindi facciamo informazione su questo perché il botulismo, prima si interviene con l’antitossina meglio è per quanto riguarda la prognosi”.