Israele, proteste e sciopero generale per liberare gli ostaggi a Gaza
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Israele, proteste e sciopero generale per liberare gli ostaggi a Gaza

carro armato nella guerra Israele-Hamas

Cortei e sciopero generale in Israele per chiedere il ritorno degli ostaggi detenuti da Hamas. Familiari e cittadini accusano il governo.

La tensione in Israele ha raggiunto livelli altissimi. Dopo mesi di guerra con Hamas, la pressione dell’opinione pubblica interna è esplosa. Al centro delle polemiche ci sono gli ostaggi israeliani ancora prigionieri nella Striscia di Gaza, molti dei quali da quasi un anno. Le immagini scioccanti diffuse da Hamas, che mostrano alcuni rapiti in condizioni gravissime, hanno scatenato la rabbia delle famiglie e dell’intera nazione.

Se non li riportiamo indietro ora, li perderemo per sempre”, è l’appello straziante lanciato dal Forum delle famiglie degli ostaggi, che ha organizzato per domenica 17 agosto uno sciopero generale e manifestazioni in tutto il Paese. A Tel Aviv, oltre 200.000 persone si sono radunate nella cosiddetta Piazza degli Ostaggi, portando ritratti dei loro cari e sventolando una gigantesca bandiera israeliana.

Benjamin Netanyahu
Benjamin Netanyahu – newsmondo.it

Mobilitazione nazionale e cortei in tutto il Paese

Le proteste si sono estese ben oltre la capitale economica. Migliaia di cittadini hanno bloccato strade, tra cui la principale arteria tra Tel Aviv e Gerusalemme. Centinaia di riservisti si sono uniti alle manifestazioni, insieme a medici, studenti e lavoratori di ogni settore. Le richieste sono chiare: riportare a casa gli ostaggi e porre fine alla guerra.

Non sono mancati momenti di tensione. Scontri con la polizia hanno portato a circa 40 arresti per “disturbo dell’ordine pubblico”. L’azione del governo per contenere le proteste è stata decisa, ma la voce dei manifestanti è risuonata forte in tutto il Paese.

La risposta del governo Netanyahu

Il premier Benjamin Netanyahu, sostenuto dai falchi del governo, ha risposto con durezza. “Fate il gioco di Hamas”, ha detto ai manifestanti, sostenendo che le proteste indeboliscono Israele e rafforzano il nemico. Il ministro di estrema destra Bezalel Smotrich ha definito la mobilitazione “una campagna dannosa” che cerca di piegare lo Stato.

Nel frattempo, l’esercito israeliano ha annunciato un piano di intensificazione dell’offensiva a Gaza City, considerato uno degli ultimi bastioni di Hamas. L’operazione prevede evacuazioni forzate e tende per gli sfollati, ma Hamas accusa Israele di usare pretesti per “coprire crimini di guerra”.

Mentre la guerra continua, le famiglie degli ostaggi chiedono un accordo immediato. “Invece di ingannare l’opinione pubblica, riportateci i nostri cari”, hanno dichiarato in un comunicato. È una richiesta semplice, umana, ma che oggi spacca in due un’intera nazione.

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ultimo aggiornamento: 18 Agosto 2025 9:10

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