Come riconoscere e gestire le punture di medusa, tracina, riccio e pulci di mare con i consigli degli esperti.
Con l’arrivo dell’estate cresce il desiderio di tuffarsi nelle acque cristalline del mare, ma spesso ci si dimentica dei rischi legati alla fauna marina. Le punture di medusa, tracina, riccio di mare e pulci di mare sono tra gli incidenti più comuni sulle coste italiane. Pur non essendo quasi mai pericolose per la vita, possono causare forte dolore, infezioni o reazioni allergiche, soprattutto se non trattate correttamente. Sapere come riconoscerle e cosa fare immediatamente è fondamentale per evitare errori, che purtroppo molti continuano a commettere.

Puntura di medusa e anemone: caratteristiche e interventi consigliati
Le meduse, trasportate dalle correnti marine, e gli anemoni, fissi ai fondali, appartengono alla stessa famiglia di organismi urticanti: gli cnidari. Entrambi utilizzano cellule speciali chiamate nematocisti che, a contatto con la pelle umana, rilasciano un veleno irritante. Il risultato è una sensazione di bruciore intenso, prurito e arrossamento.
Contrariamente a quanto molti credono, l’uso di ammoniaca o acqua dolce è fortemente sconsigliato, poiché può aggravare la reazione cutanea. Il modo corretto di intervenire consiste nel risciacquare la zona colpita con acqua di mare, evitando di strofinare, e nell’applicare impacchi freddi per calmare il dolore. Se i sintomi peggiorano o compaiono gonfiore diffuso e difficoltà respiratorie, è necessario contattare tempestivamente un medico.
Punture di tracina, riccio di mare e pulci di mare: cosa fare davvero
La tracina, nota anche come pesce ragno, vive nei fondali sabbiosi e poco profondi. Le sue spine dorsali sono velenose e possono causare un dolore lancinante, che tende ad aumentare nei minuti successivi alla puntura. In questi casi, è essenziale immergere la parte colpita in acqua molto calda, alla temperatura massima tollerabile, per neutralizzare il veleno. Successivamente, bisogna pulire e disinfettare la ferita. Se il dolore persiste o compaiono sintomi sistemici come febbre e nausea, è indicato rivolgersi al pronto soccorso.
I ricci di mare, pur non essendo velenosi, hanno aculei fragili che possono penetrare sotto pelle e spezzarsi, rendendo difficile la loro rimozione. È sbagliato tentare di estrarli da soli: meglio lavare, disinfettare e applicare pomate a base di ittiolo o aceto. Quando gli aculei sono profondi o compare gonfiore, serve l’intervento medico. Le pulci di mare, infine, sono piccoli crostacei che possono causare irritazione cutanea, prurito e rossore. In genere non richiedono cure particolari, ma lavare la zona con acqua di mare e usare creme lenitive è sufficiente. Solo in caso di infezione o allergia è consigliato rivolgersi a uno specialista.