Antonio Di Pietro: la fuga in Costa Rica per colpa della mafia
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“Volai in Costa Rica per sfuggire alla mafia”: il racconto di Antonio Di Pietro

Antonio Di Pietro

Dopo la carriera politica, Antonio Di Pietro si è ritirato sui colli di Montenero di Bisaccia ma conserva tantissimi ricordi, belli e brutti.

In una lunga intervista al Corriere della Sera, Antonio Di Pietro ha raccontato diversi aneddoti legati alla sua vita privata e alla sua carriera in politica. Tanti gli spunti che riguardano il periodo della “fuga”, per ragioni di sicurezza, in Costa Rica, fino ai suoi amici e nemici in politica con un importante passaggio anche su Silvio Berlusconi.

testimone al processo in tribunale
testimone al processo in tribunale – newsmondo.it

La fuga dalla mafia: parla Antonio Di Pietro

“Diventai Marco Canale. Ero stato un testimone importante per la procura di Falcone a Palermo e poi a Caltanissetta. Io ritengo che Borsellino sia stato ucciso non tanto per le indagini già fatte, ma per la maxi inchiesta che stava avviando: una ‘Mani Pulite siciliana’, perché le cosche mafiose stavano investendo miliardi nelle imprese edili al Nord”. Sono queste alcune delle parole di Antonio Di Pietro al Corriere della Sera.

Lo stesso fondato dell’Ulivo ha raccontato: “Pochi giorni prima avevo ricevuto un’informativa dei carabinieri del Ros: pure io ero tra gli obiettivi di Cosa nostra. In fretta e furia partii con mia moglie verso la Costa Rica, con un passaporto e una nuova identità. In aereo facemmo più scali. Il resto della mia famiglia si sparpagliò, sempre per sicurezza. Sono stato protetto molto bene dallo Stato e dalle forze di polizia. Non ne parlo volentieri: sono passati 33 anni ma fu un lungo periodo di paura, temevo per i nostri figli”, ha aggiunto.

I politici e il passaggio su Berlusconi

Tra i vari passaggi dell’intervista a Di Pietro per il Corriere spicca sicuramente il ricordo del mondo politico. In questo senso l’uomo ha parlato della sua grande delusione: “Uno per tutti: il senatore Sergio De Gregorio, che io candidai con l’Italia dei valori e che nel 2008 poi si vendette a Berlusconi per 3 milioni di euro, facendo cadere il governo Prodi”.

Invece, a livello di amicizie… “Ho avuto amici che hanno fatto politica, ma non sono mai stato amico di un politico. Ho avuto rapporti politici con tutto il sistema […]”.

Se si parla di politica e di politici, impossibile non citare Silvio Berlusconi: “Lasciamolo riposare in pace […]”, ha detto prima di quantificare le tante cause affrontate, ben 253 a detta sua. E ancora: “Da Berlusconi, però, ho ricevuto 100 mila euro per quando mi diffamò raccontando su giornali e televisioni che non avevo mai conseguito la laurea e che in verità ero un agente dei servizi segreti”.

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ultimo aggiornamento: 22 Agosto 2025 18:07

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