Dengue, Zika, Chikungunya e West Nile: quali zanzare li trasmettono, i rischi in Italia e cosa fare per prevenire le arbovirosi.
Nel 2025, l’Italia ha visto un incremento di casi di arbovirosi, ovvero malattie virali trasmesse da zanzare. A Trento, nel giro di poche settimane, si sono registrati un caso di West Nile e uno di Chikungunya, con conseguenti disinfestazioni. Ma situazioni simili sono emerse anche in Veneto, nel Bresciano e recentemente a Sondrio. Come riportato da Il Dolomiti, “le arbovirosi – questo il nome tecnico delle patologie trasmesse dai fastidiosi insetti –, un tempo derubricate essenzialmente a malattie ‘esotiche’, d’importazione, si stanno diffondendo sempre di più anche nel nostro Paese, favorite dai cambiamenti climatici e dalla presenza massiccia delle zanzare.”

Arbovirosi in Italia: un fenomeno sempre meno raro
Francesco Pizzo, del Dipartimento di prevenzione dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento, conferma: “Altri casi importati sono stati registrati in passato in Trentino, anche se si tratta di eventi rari. La possibilità che il virus si diffonda, comunque, esiste.”
Zanzare tigre e zanzare comuni: virus e modalità di trasmissione
Come spiega ancora Pizzo a Il Dolomiti, “esistono diverse malattie virali che possono essere trasmesse dalle zanzare. Normalmente le arbovirosi in questione si dividono in due gruppi: il primo comprende le malattie virali trasmissibili dalla cosiddetta zanzara tigre (Aedes albopictus), Dengue, Zika e Chikungunya. Il secondo comprende invece le malattie virali trasmesse dalla zanzara comune (Culex pipiens): Usutu e West Nile.”
Per le prime, “quando una zanzara punge una persona infetta può successivamente infettare altre persone, che però non possono a loro volta trasmettere il virus ad altri esseri umani”. Infatti, per questo, in presenza di casi, si procede con disinfestazioni in un raggio di 100-200 metri.
Per West Nile e Usutu, invece, “i virus in questione non vengono infatti trasmessi alla zanzara da una persona infetta: i serbatoi biologici sono altri animali, prevalentemente uccelli.”
Pizzo sottolinea l’importanza della prevenzione: “Le azioni da attuare a livello di prevenzione sono quindi multilivello”. E conclude: “In particolare il virus Zika però è il più aggressivo e pericoloso, rappresentando un rischio specialmente per le donne incinta: il virus causa infatti effetti neurologici che, potenzialmente, possono colpire il feto.”