Trump avverte: Israele non sta vincendo la guerra delle PR. Anche negli Stati Uniti, il sostegno politico si sta indebolendo.
Negli ultimi mesi, il conflitto tra Israele e Hamas ha suscitato un’intensa reazione mediatica e politica a livello globale. Ma, secondo Donald Trump, l’attenzione non dovrebbe limitarsi all’aspetto militare: l’immagine pubblica di Israele sarebbe oggi seriamente compromessa, anche negli Stati Uniti, tradizionalmente uno dei suoi più solidi alleati.

“Dovranno farla finita con questa guerra”
In un’intervista concessa al Daily Caller e ripresa da The Times of Israel, Trump è stato diretto: “Israele potrebbe anche vincere la guerra, ma non sta conquistando il mondo delle pubbliche relazioni”.
Secondo il presidente, la guerra a Gaza ha avuto un impatto negativo sulla percezione internazionale dello Stato ebraico: “Dovranno farla finita con questa guerra… Sta danneggiando Israele”.
Trump è stato inoltre interrogato sul calo di sostegno per Israele all’interno degli Stati Uniti, anche nel Partito Repubblicano. La sua risposta è chiara: “Ne sono consapevole”.
Una lobby non più dominante
Nel corso dell’intervista, Trump ha voluto sottolineare un cambiamento significativo nella politica americana: “C’è stato un tempo in cui… se volevi fare il politico, non potevi parlare male [di Israele]”.
Riflettendo sul passato, ha aggiunto: “Israele era la lobby più forte che abbia mai visto… Avevano il controllo totale sul Congresso”. Ma, secondo lui, questa fase è ormai superata: “Israele è stato danneggiato, soprattutto al Congresso”.
Infine, Trump ha sottolineato un punto critico nell’opinione pubblica americana: “La gente si è dimenticata del 7 ottobre”, alludendo all’attacco di Hamas che ha scatenato il conflitto attuale.
Queste dichiarazioni evidenziano un mutamento profondo nei rapporti tra Israele e parte dell’establishment politico e mediatico americano. L’immagine dello Stato ebraico, secondo Trump, sta affrontando una delle sue crisi più gravi, non per motivi militari, ma per l’erosione del consenso e della solidarietà negli spazi pubblici e politici occidentali.