Patate germogliate: è vero che non bisogna mangiarle perché fanno male? Ecco svelata tutta la verità
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Patate germogliate: è vero che non bisogna mangiarle perché fanno male? Ecco svelata tutta la verità

Friggitrice ad aria in cucina

Le patate con i germogli fanno male? La verità su solanina, rischi per la salute e consigli su come consumarle in sicurezza.

Le patate germogliate rappresentano un tema ricorrente di interesse e preoccupazione per molti consumatori. Capita spesso di trovare nel sacchetto qualche germoglio spuntato e sorgono dubbi sulla loro sicurezza alimentare. La questione non riguarda soltanto la presenza dei germogli, ma anche lo stato di conservazione complessivo del tubero, essenziale per decidere se sia ancora possibile consumarlo senza rischi.

alimenti dieta cibo avocado salmone carne formaggio
alimenti dieta cibo avocado salmone carne formaggio

I rischi legati alle patate germogliate: solanina e altre tossine

Le patate, appartenenti alla famiglia delle Solanacee, contengono naturalmente una sostanza chiamata solanina, un alcaloide tossico che si concentra soprattutto nelle parti verdi del tubero e nei germogli. La solanina, se ingerita in quantità elevate, può provocare sintomi di intossicazione alimentare come mal di testa, nausea, crampi addominali e in casi più gravi disturbi neurologici. Secondo fonti come Wikipedia e Selenella, per raggiungere una dose tossica bisognerebbe comunque ingerire grandi quantità di patate fortemente compromesse.

Quando una patata sviluppa dei germogli, significa che ha iniziato un processo biologico volto alla crescita di una nuova pianta, segno che la freschezza del tubero potrebbe essere compromessa. Tuttavia, se la patata appare soda, senza ampie zone verdi o marce, è possibile consumarla dopo aver eliminato accuratamente i germogli e le eventuali parti verdi con un coltello affilato. La cottura ad alte temperature, come bollitura o frittura, può contribuire a ridurre la presenza di solanina, sebbene non la elimini completamente.

Un aspetto importante da valutare è la consistenza: una patata molle, con macchie scure o segni evidenti di marciume deve essere scartata senza esitazioni, poiché il deterioramento può aumentare la presenza di tossine e compromettere la sicurezza del consumo.

Conservazione e usi alternativi delle patate germogliate

La corretta conservazione delle patate è fondamentale per rallentare la germinazione e mantenere il tubero in buono stato più a lungo. È consigliato conservarle in un ambiente fresco, buio e asciutto, lontano da fonti di luce e umidità che accelerano i processi di germinazione e deterioramento. L’uso di sacchetti di carta o cassette di legno consente una buona aerazione, contrastando l’umidità e limitando la formazione di germogli. È inoltre importante non conservare le patate insieme a frutta o cipolle, poiché l’etilene prodotto da questi alimenti può stimolare la germinazione.

Nel caso in cui le patate presentino germogli ma non siano adatte al consumo diretto, esistono anche utilizzi alternativi. Alcuni scelgono di piantarle nell’orto per ottenere un nuovo raccolto, trasformando così un potenziale scarto in una risorsa utile e sostenibile. Dal punto di vista culinario, se la patata è ancora soda e non troppo verde, può essere cucinata dopo la rimozione accurata dei germogli. Tuttavia, è sempre meglio consumarle con moderazione, specialmente se si è più sensibili alle tossine vegetali.

È fondamentale riconoscere quando è opportuno scartare completamente una patata: consistenza molle, ampie zone verdi o un gusto amaro sono segnali da non ignorare. In questi casi, il rischio legato alla solanina aumenta significativamente ed è preferibile non correre rischi per la salute.

Leggi anche
Papa Leone XIV e la comunità Lgbtq: arriva il forte segnale

Riproduzione riservata © 2025 - NM

ultimo aggiornamento: 17 Settembre 2025 9:18

Papa Leone XIV e la comunità Lgbtq: arriva il forte segnale

nl pixel