Il giornalista Vittorio Feltri ha fatto il punto sulla necessità di raggiungere la pace in Ucraina e la posizione dell’Italia verso la Russia.
Mentre ancora si discute su un possibile incontro tra Putin e Zelensky al fine di trovare una soluzione nel conflitto tra Ucraina e Russia, ecco che anche gli altri Paesi europei e non solo, sono chiamati a prendere importanti decisioni e una posizione rispetto alla guerra. In questo senso, Vittorio Feltri ha spieegato come il nostro Paese non sia affatto “russofobo” come invece affermato ministro russo Maria Zakharova che ha parlato di una “imposizione dall’alto” agli italiani. Anzi. Per il giornalista, il volere la pace non significa assolutamente essere contro Mosca.

Feltri e la “russofobia”
Nel consueto appuntamento con il suo editoriale per Il Giornale, Vittorio Feltri ha risposto ad un lettore che aveva sottolineato come il ministro Maria Zakharova abbia “dichiarato che la russofobia è stata imposta dall’alto agli italiani non venendo dai loro cuori e dalle loro anime”. Il giornalista ha quindi dato un proprio commento piuttosto chiaro.
“Il ministro Zakharova ha tutti i torti. Anzi, permettimi di dirlo, sono d’accordo con lei. Gli italiani non sono russofobi. E non lo sono mai stati. La Russia, nel cuore della nostra gente, non è mai stata un nemico. Al contrario: abbiamo sempre guardato con stima, con curiosità e persino con affetto verso quel grande popolo. E i russi stessi ci amano […]. Le guerre le fanno i governi, non i popoli“.
Secondo Feltri “non esiste russofobia nel cuore della maggioranza degli italiani, sebbene sia inteso ormai come politicamente corretto dare addosso alla Russia, a Putin, ai russi. Esiste, semmai, un conflitto tragico, doloroso, che ha costretto l’Europa intera a schierarsi a fianco di una Nazione aggredita l’Ucraina applicando un principio basilare del diritto internazionale: chi invade uno Stato sovrano, sbaglia […]”.
L’Italia sceglie la pace
Il giornalista ha quindi ribadito come la posizione italiana e quindi anche della Premier Meloni sia quella di essere contrari alla guerra: “Giorgia Meloni stessa non è russofoba. La premier italiana ha condannato l’invasione, com’era doveroso fare, e ha scelto di sostenere il popolo ucraino come hanno fatto tutti i governi europei, da Macron a Scholz nel rispetto delle alleanze internazionali e dei principi della civiltà occidentale. Tuttavia non ha mai fatto dichiarazioni contro la Russia, non ha mai insultato il popolo russo, non ha mai cavalcato lo spirito bellico […]”.
Feltri ha poi concluso: “[…] Non si tratta di scegliere tra Ucraina e Russia. Si tratta di scegliere tra la pace e la guerra, tra il dialogo e il silenzio, tra il diritto e la violenza. Per questo non accetto il termine «russofobia» applicato e riferito all’Italia e agli italiani […]”.