Continuano i dubbi sul caso legato alla morte di Liliana Resinovich. La pista dell’omicidio, però, non convince del tutto Roberta Bruzzone.
Non solo i dubbi sulla GoPro del marito e i video cancellati del giorno della scomparsa di Liliana Resinovich. Attorno alla morte della 63enne, sparita il 14 dicembre 2021 e ritrovata priva di vita il 5 gennaio 2022, ci sono ancora diversi misteri. A dire la sua in queste ore è stata la criminologa Roberta Bruzzone non del tutto convinta della pista legata all’omicidio.

Liliana Resinovich: le ultime notizie
Il caso della morte di Liliana Resinovich, la donna il 14 dicembre 2021 e ritrovata priva di vita il 5 gennaio 2022, continua a far discutere. Tra gli ultimi step delle indagini ci sono gli accertamenti partiti dall’Istituto di Medicina legale di Ancona dove si sta analizzando il giubboto indossato dalla vittima. I periti sono stati incaricati di effettuare analisi genetiche, merceologiche e dattiloscopiche sui reperti.
Ma non solo. Come anticipato, importante focus si sta facendo anche la questione della scheda SD della GoPro di Visintin, marito della Resinovich, fornita agli inquirenti come alibi. Infatti, sarebbero stati cancellati alcuni file prima di alcuni accertamenti. Secondo l’uomo, però, questa formattazione della scheda non avrebbe impedito agli investigatori di scaricare foto e video.
Roberta Bruzzone e la pista omicidio
A margine del suo ritorno in tv su RaiPlay con la seconda stagione di ‘Nella Mente di Narciso’, la criminologa Roberta Bruzzone, a Repubblica, ha parlato proprio del caso della Resinovich e di alcuni suoi dubbi sulla vicenda. “Non sono così convinta che si tratti di omicidio”, ha detto. “La donna mostrava importanti tratti dipendenti di personalità, e si era accompagnata a uomini ingombranti, con profili psicologici simili”.
Da qui il punto interrogativo della Bruzzone: “Davanti al bivio: l’uno o l’altro?, mi chiedo se Liliana possedesse le risorse psicologiche necessarie a gestire la scelta tra i due uomini. E poi c’è un aspetto tecnico che non mi convince: se si deve inscenare un suicidio, perché usare due sacchetti in testa e non uno soltanto?”.