Milano Linate ha sospeso il servizio “FaceBoarding”, stop del Garante della privacy al riconoscimento facciale in aeroporto.
L’innovativo servizio “FaceBoarding”, che permetteva ai passeggeri di Milano Linate di utilizzare il riconoscimento facciale per superare i controlli di sicurezza e l’imbarco, è stato temporaneamente sospeso. Lo ha comunicato SEA Milan Airports (SEA), il gestore dell’aeroporto, in ottemperanza a un provvedimento notificato dal Garante per la Protezione dei dati personali.
Le ragioni dietro il blocco del servizio
La decisione del Garante è giunta al termine di una serie di verifiche sul sistema aeroportuale e si basa, in particolare, su un’opinione non vincolante del Comitato Europeo per la Protezione dei Dati Personali (EDPB) relativa a un caso ritenuto simile. Per SEA, che è stata la prima in Italia a introdurre questa tecnologia, l’Autorità ha disposto una “limitazione provvisoria del trattamento dei dati biometrici” attraverso il sistema FaceBoarding, in attesa della conclusione di un’istruttoria.

L’impegno di SEA per la sicurezza e la privacy
SEA ha sottolineato che il servizio, pensato per maggiorenni e fruibile su base esclusivamente volontaria, era stato concepito per offrire un’esperienza di viaggio più rapida, sicura e fluida. L’azienda ha sempre ritenuto il proprio sistema pienamente conforme alle normative in materia di privacy, tanto da averlo presentato al Garante italiano già nel dicembre 2019, mantenendo un dialogo costante sull’evoluzione del progetto.
In una nota ufficiale, l’azienda ha ribadito la propria collaborazione con l’Autorità per chiarire tutti gli aspetti del trattamento dei dati. L’obiettivo primario di SEA rimane quello di garantire la sicurezza e la privacy dei passeggeri, in piena linea con le normative vigenti.
L’azienda auspica una rapida risoluzione della situazione, nella speranza di poter ripristinare presto il servizio di riconoscimento facciale a beneficio di tutti i viaggiatori.