In un’intervista a Vanity Fair, la cantante Giorgia parla del conflitto sulla Striscia di Gaza: ecco, a seguire, le sue dichiarazioni.
Dopo il caso Enzo Iacchetti che ha perso le staffe con Eyal Mizrah, presidente della federazione Amici di Israele, Giorgia si unisce al coro di artisti che non vogliono restare in silenzio di fronte a quanto accade a Gaza. Ecco, a seguire, un un’intervista rilasciata a Vanity Fair, riportata da Today.
Giorgia prende posizione su Gaza: le parole in un’intervista
Nel dialogo con Vanity Fair, Giorgia ha raccontato il suo legame con Elisa, con cui nel 2021 aveva condiviso un post in sostegno della causa palestinese. Le due artiste si sono ritrovate anche sul palco di San Siro lo scorso giugno, dove durante la loro esibizione è comparsa la bandiera della Palestina con la scritta “Free Gaza“.
“Io penso che quando muoiono i bambini non ha ragione nessuno“, ha detto la cantante con fermezza. “Ieri ho visto questa foto di bimbi microscopici, avvolti nella carta con le date di nascita e di morte e mi sono messa a piangere. Gli esseri umani riescono davvero a essere bruttissimi“.
La cantante ha anche parlato della Global Sumud Flotilla, un’iniziativa che ha alimentato il dibattito anche nel mondo dello spettacolo. “Ho visto Elisa, Giuliano Sangiorgi, Elodie che hanno preso posizione, non so se è abbastanza, però se ne parla“, ha spiegato.
“Se prendi posizione ti dicono di cantare, se non la prendi…”
Giorgia ha toccato anche un tema cruciale per molti personaggi pubblici: la difficoltà di esprimere opinioni su questioni politiche o umanitarie. “Tante volte prendi posizione e ti dicono: pensa a cantare. Quindi tu alla fine fai le cose senza dirlo pubblicamente, per evitare di sentirtelo dire. Perché se prendi posizione ti dicono di cantare, se non la prendi te ne chiedono conto“, ha spiegato. Il suo approccio resta comunque chiaro: “Io dico quello che penso“.
