La ministra del Lavoro Marina Calderone definisce “inadeguata” la proposta sul salario minimo a 9 euro l’ora.
Il dibattito sul salario minimo legale in Italia continua a dividere politica e parti sociali. Durante il Festival di Open a Parma, la ministra del Lavoro Marina Calderone ha espresso un netto dissenso rispetto alla proposta dell’opposizione di fissare una soglia minima di 9 euro l’ora per legge.

Calderone: “Salario minimo a 9 euro è inadeguato”
Nel suo intervento, la ministra ha dichiarato come riportato da ansa.it: “La proposta dell’opposizione sul salario minimo a nove euro l’ora è assolutamente inadeguata come risposta. Se dovessimo porre come indicatore 9 euro l’ora, come importo minimo da contratto, il rischio sarebbe notevole.”
Calderone ha spiegato che un limite fissato per legge potrebbe “ingessare la dinamica salariale”, bloccando la possibilità per le parti sociali di intervenire sui diversi livelli contrattuali. “Il rischio sarebbe che avvenisse il contrario, che venissero disdettati i contratti e i datori del lavoro, sapendo che quella è la norma, applicassero i nove euro”, ha aggiunto.
Secondo la ministra, il valore del contratto collettivo non risiede solo nel salario orario, ma in tutto ciò che esso include: “istituti aggiuntivi, garanzie, ulteriori elementi: fondi integrativi, previdenza complementare”.
Rinnovi contrattuali come soluzione
L’introduzione di un salario minimo legale, per Calderone, potrebbe compromettere seriamente la qualità delle relazioni industriali nel nostro Paese: “In Italia abbiamo una contrattazione talmente articolata e sofisticata che fa la differenza, e consente una gestione consapevole delle relazioni industriali in azienda”.
La ministra ha sottolineato che un intervento del genere potrebbe avere un “effetto depressivo” sull’intero sistema. Per questo propone una strategia diversa: “Bisogna investire sui rinnovi contrattuali, in particolare quelli che aspettano da più tempo”.
Un approccio che punta a rafforzare i contratti già esistenti, valorizzando la contrattazione collettiva piuttosto che limitarla con un parametro fisso.