Delitto di Garlasco: il foro rotondo sul volto di Chiara Poggi
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Delitto di Garlasco: la verità sul “foro rotondo” sul volto di Chiara Poggi

Chiara Poggi morta il 13 agosto 2007

Nuovi dubbi e incertezze legati al delitto di Garlasco: cosa filtra sul “foro rotondo” sul volto di Chiara Poggi dopo l’ultima perizia.

Le nuove indagini sul delitto di Garlasco ed in particolare la perizia del Ris di Cagliari avrebbero sollevato ulteriori dubbi sul caso dell’omicidio Chiara Poggi. In queste ore si è discusso di alcuni elementi che, di fatto, andrebbero a riscrivere e a ridisegnare la scena del crimine tra cui anche un “foro” sul volto della vittima.

Alberto Stasi
Alberto Stasi – newsmondo.it

Delitto di Garlasco: la nuova perizia

Nelle ultime ore, in merito al delitto di Garlasco e l’omicidio Chiara Poggi, sarebbero trapelati alcuni presunti dettagli sulla consulenza realizzata dai Ris di Cagliari. I risultati a cui sarebbero arrivati gli esperti andrebbero, in parte, a riscrivere e ridisegnare la scena del crimine. In particolare tutto fa riferimento alla presenza o meno di Alberto Stasi sulla scena del crimine e alla durata dell’assassinio che sarebbe avvenuto in 23 minuti.

Il “foro” sul volto di Chiara Poggi

A parlare di quella che sarebbe la perizia dei Ris di Cagliari è stata la trasmissione Ore14 Sera su Rai 2 dove si è appunto discusso di come tale nuova consulenza avrebbe rilevato una scena del crimine diversa da quella del 2007. In tale ottica ci sarebbero diversi aspetti da approfondire: una ferita rotonda, quasi un “foro“, sul lato sinistro del volto di Chiara Poggi, ovvero una ferita inferta con un’arma diversa da quella del delitto, ma anche l’impronta di una mano nei pressi della gora ematica e le macchie di sangue sul telefono.

La dinamica del delitto sarebbe avvenuta in 23 minuti ma qualcosa non torna visto che a questa tempistica si dovrebbero togliere 7 minuti, ossia il tempo in cui sarebbe avvenuto lo spostamento del corpo e il trascinamento dalla stanza della prima aggressione alle scale della cantina, in cui sarebbe avvenuto il secondo attacco mortale.

Altri dubbi sarebbero quelli relativi alla gora ematica in corrispondenza del primo gradino. Secondo la sentenza, tale macchia ha impiegato 3 minuti a formarsi, mentre secondo i consulenti di Stasi ne avrebbe impiegati 15, cosa che di fatto potrebbe andare in favore dell’uomo. “È così che togli Stasi dalla scena del crimine”, ha detto il conduttore Milo Infante riferendosi all’alibi informatico del condannato.

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ultimo aggiornamento: 22 Settembre 2025 13:01

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