Roberto Vannacci commenta gli scontri di Milano puntando il dito contro le “frange della sinistra”: ecco le sue dichiarazioni.
Roberto Vannacci è intervenuto sugli scontri avvenuti a Milano durante lo sciopero per Gaza, puntando il dito contro quelli che reputa i ‘veri responsabili’. Per l’europarlamentare e vicesegretario della Lega non si è trattato di una protesta legittima ma di “vergognose dimostrazioni di violenza“. Se per Alessandro Gassmann si tratterebbe di “pochi imbecilli”, per Vannacci la matrice è chiara e preoccupante.

Scontri a Milano, l’accusa di Vannacci contro la sinistra
Secondo Roberto Vannacci, intervistato da Adnkronos e riportato da Libero Quotidiano, quanto accaduto lunedì a Milano non ha nulla a che vedere con una protesta pacifica a sostegno della Palestina. Invece, ha parlato di “scene di violenza inaudita“.
L’ex generale sottolinea che “manifestare pubblicamente il proprio pensiero è sempre lecito“, ma ricorda che le manifestazioni devono avvenire nel rispetto “delle norme e le regole imposte dalla convivenza civile e dall’ordine pubblico“.
A tal proposito, attacca che “la violenza, oggi, è sempre a sinistra“, sostenendo che si tratta della ripetizione di “vergognose dimostrazioni di violenza, criminalità, vandalismo e degrado” da parte di “frange di sinistra“.
“Pene esemplari per i facinorosi”
Roberto Vannacci cita episodi passati per rafforzare la sua tesi, ricordando chi “mette a ferro e fuoco piazzale Corvetto dopo il caso Ramy” o chi “tira pietre e fumogeni ai cantieri della Tav in val di Susa“
Secondo lui, aggiunge Libero Quotidiano, queste manifestazioni sarebbero “spesso istigate da chi pubblicamente invita alla rivolta sociale, da chi non le condanna apertamente o, peggio, da chi addirittura le giustifica adducendo l’esecrabile scusa di voler conseguire un ‘bene superiore’“.
Infine, l’europarlamentare della Lega ha espresso la sua “solidarietà agli ‘operai con l’uniforme’“, ossia le forze dell’ordine, che hanno dovuto affrontare le violenze “col rischio costante di finire in ospedale, come è avvenuto per 60 di loro, o di finire sotto processo per aver adempiuto al proprio dovere“. Da qui, l’auspicio che tutte le forze politiche esprimano “una ferma condanna” e che vengano inflitte “pene esemplari per i facinorosi“.