Il presidente della Federazione Calcistica Afghana, Mohammad Yousef Kargar, è accusato di aver chiesto una tangente.
Il mondo del calcio in Afghanistan è scosso da un nuovo caso che rischia di compromettere ulteriormente la credibilità della sua Federazione, Mohammad Yousef Kargar, attuale presidente della Federazione Calcistica Afghana (AFF), è stato accusato di corruzione per aver richiesto una tangente di 10.000 euro al fine di garantire la convocazione di un giocatore nella nazionale. Le accuse, pesantissime, emergono da alcune registrazioni audio diffuse dall’emittente Afghanistan International TV, basata a Londra e attualmente bandita dal regime talebano.

Scandalo nella Federazione Calcistica Afghana
Nelle registrazioni si sentirebbe chiaramente Kargar discutere con il fratello di Nesar Ahmad Mehman, calciatore attivo nella seconda divisione australiana con gli Stockton Sharks. Il contenuto degli audio lascia pochi dubbi: il presidente avrebbe chiesto che il denaro venisse inviato a un suo stretto collaboratore e avrebbe promesso che, una volta ricevuto il pagamento, avrebbe informato l’allenatore per procedere con la convocazione del giocatore. In un passaggio, Kargar suggerisce di giustificare la somma come una “donazione” alla nazionale, garantendo comunque la selezione di Mehman.
La difesa di Kargar e le possibili conseguenze
Nonostante le evidenze, Kargar ha respinto ogni accusa, definendo le registrazioni “cospirazioni e invenzioni” orchestrate per screditare la sua figura. Secondo il presidente, la richiesta di denaro non sarebbe mai partita da lui, ma da individui esterni intenzionati a stabilire legami con la nazionale in maniera non conforme. Tuttavia, la credibilità della sua difesa è messa in discussione sia dai contenuti delle registrazioni, sia dal suo passato già segnato da critiche e controversie.
Negli ultimi anni, infatti, diversi ex giocatori e membri dello staff tecnico avevano denunciato episodi di gestione opaca, ritardi nei pagamenti e decisioni arbitrarie all’interno della AFF. Questo nuovo caso di presunta corruzione potrebbe ora spingere le autorità internazionali, tra cui la FIFA, ad avviare indagini formali. Il coinvolgimento della diaspora afghana, molto attiva nel promuovere giovani talenti all’estero, rende la vicenda ancora più delicata.
Se confermate, le accuse rappresenterebbero un duro colpo non solo per la reputazione di Kargar, ma per l’intero movimento calcistico afghano, già duramente provato da anni di instabilità politica e sportiva.