Le novità della Legge 104 per caregiver: 10 ore di permesso in più, congedo fino a 2 anni, priorità allo smart working.
Le modifiche alla Legge 104, in vigore dal 2026, segnano un’evoluzione importante nella tutela dei caregiver familiari, ovvero coloro che assistono familiari con disabilità grave. Le nuove misure puntano a migliorare la conciliazione tra lavoro e cura, ma – come evidenziato da sanitainformazione.it – non risolvono tutte le criticità esistenti.
L’avvocato Alessia Maria Gatto, del Centro Studi Giuridici e Sociali di Anffas Nazionale, intervistata da sanitainformazione.it, sottolinea come le nuove disposizioni abbiano un valore simbolico ma risultino ancora insufficienti: «Le ulteriori 10 ore di permesso retribuito introdotte dal 1° gennaio 2026 rappresentano un passo avanti e possono essere considerate un positivo segnale di attenzione nei confronti delle persone con disabilità e dei familiari. Tuttavia, non bastano a rispondere in modo realmente esaustivo ai bisogni quotidiani di queste famiglie».

Permessi retribuiti e congedi: passi avanti ma con limiti evidenti
Tra le novità introdotte, spiccano le 10 ore aggiuntive di permesso retribuito annuale, il congedo fino a due anni senza stipendio (ma con conservazione del posto di lavoro) e l’accesso prioritario allo smart working. Come riportato da sanitainformazione.it, queste misure segnano un miglioramento, ma non garantiscono un sostegno economico adeguato.
Sempre Gatto osserva: «Occorre rafforzare le misure in grado di garantire la conciliazione tra esigenze lavorative e di cura», aggiungendo che «i caregiver, quando non riescono a conciliare lavoro e assistenza, spesso devono ridurre l’orario o rinunciare all’attività lavorativa, subendo penalizzazioni retributive e previdenziali».
La fonte sanitainformazione.it chiarisce inoltre che, pur in assenza di retribuzione, il congedo biennale rappresenta una garanzia occupazionale importante, ma «trasferisce interamente alle famiglie il sacrificio economico di una scelta spesso non libera».
Accesso ai benefici, riforma della valutazione e criticità
Una delle innovazioni più significative, riportata da sanitainformazione.it, è la riforma dell’invalidità civile attraverso il d.lgs. 62/2024, che unifica le valutazioni (invalidità civile, Legge 104/92, disabilità lavorativa) e introduce un nuovo modello bio-psico-sociale.
Tuttavia, l’avvocato Gatto segnala alcune incongruenze: «Il diritto ai permessi retribuiti è riconosciuto al lavoratore che assiste un figlio minorenne con patologie oncologiche o invalidità ≥74%. La misura dovrebbe, almeno, estendersi anche ai figli maggiorenni». E ancora: «Nei verbali di accertamento dell’invalidità civile non compare alcuna percentuale ma l’indicazione di ‘difficoltà persistenti’… Solo dai 15 anni si indica una percentuale».
Inoltre, sanitainformazione.it precisa che il nuovo iter, affidato interamente all’INPS, dovrà concludersi entro 90 giorni dall’invio del certificato medico introduttivo, riducendo i tempi d’attesa spesso lamentati dalle famiglie.
Infine, Gatto auspica che «le tabelle sulle residue capacità lavorative, ancora legate a un modello medico tradizionale, vengano progressivamente superate», come previsto entro novembre 2026.
Come riportato da sanitainformazione.it, queste novità segnano un cambiamento positivo, ma ancora incompleto. Le famiglie, i caregiver e le persone con disabilità necessitano di maggiore flessibilità, supporto economico, copertura previdenziale e una cultura aziendale inclusiva che superi l’adempimento formale per diventare reale sostegno.