Trump riceve Netanyahu alla Casa Bianca per discutere un piano di pace in 21 punti: liberazione ostaggi e ritiro da Gaza.
Domani, alla Casa Bianca, si terrà un incontro cruciale tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Alla vigilia del vertice, Trump ha scritto su Truth Social: “Abbiamo una vera opportunità di grandezza in Medio Oriente”, aggiungendo: “Tutti sono a bordo per qualcosa di speciale. Per la prima volta in assoluto. La realizzeremo!!!”.
Sul tavolo ci sarà un piano di pace in 21 punti, che include proposte significative come la liberazione degli ostaggi entro 48 ore e il ritiro dell’esercito israeliano dalla Striscia di Gaza. La posta in gioco è altissima, e Trump sembra puntare a un risultato storico.
Tuttavia, mentre a Washington si discute di pace, sul terreno il conflitto continua a mietere vittime. Il ministero della Salute della Striscia di Gaza, controllato da Hamas, ha riferito che “77 morti in 24 ore a Gaza” sono stati causati da attacchi israeliani, e che il totale delle vittime palestinesi dal 7 ottobre 2023 è di 66.005 morti e 168.162 feriti.

Attacchi e operazioni militari in corso
Secondo quanto riportato da Al Jazeera, “Quaranta morti dopo raid Israele” sono stati registrati nella giornata odierna. Fonti mediche locali riferiscono che, tra le vittime dei bombardamenti israeliani nel quartiere di Sabra, a sud di Gaza City, “c’è anche un minorenne”.
L’aeronautica militare israeliana ha annunciato di aver “colpito 140 obiettivi nella Striscia di Gaza”, tra cui edifici e infrastrutture utilizzati da gruppi terroristici. Nel frattempo, tre divisioni dell’IDF (Israeli Defense Forces) stanno avanzando verso Gaza City. Durante una delle operazioni, “le truppe della Brigata Golani hanno individuato una cellula di cinque combattenti di Hamas” che avevano lanciato razzi contro un edificio israeliano. L’attacco non ha provocato feriti e “le truppe hanno poi diretto un attacco con droni per uccidere gli uomini armati”.
Lo stallo dei negoziati per il cessate il fuoco
Come riportato da adnkronos.com, in parallelo, Hamas ha smentito qualsiasi avanzamento nei colloqui di tregua: “Contrariamente a quanto riportato dai media, non ha ricevuto alcuna nuova proposta dai mediatori dei negoziati per il cessate il fuoco”. Il movimento islamista ha dichiarato che “i negoziati sono stati interrotti dopo il tentato assassinio da parte di Israele della leadership di Hamas a Doha all’inizio di questo mese e da allora non sono più ripresi”.
Hamas ha comunque ribadito la propria disponibilità: “confermiamo la volontà di considerare in modo positivo e responsabile qualsiasi proposta ricevuta dai mediatori, preservando al contempo i diritti nazionali del nostro popolo”.