Novità sul delitto di Garlasco: spunta la consulenza del generale Garofano con il documento segreto che accusava Sempio.
Le novità legate al delitto di Garlasco e l’omicidio Chiara Poggi hanno portato Alberto Stasi e i suoi legali a sperare, ancora, nell’assoluzione piena. In questo senso, spiccano alcuni dettagli assolutamente inediti legati ad una consulenza del generale Garofano e ad un documento che, teoricamente, sarebbe dovuto essere “segreto” e che, invece, sarebbe stato dato in qualche modo alla famiglia di Andrea Sempio.

Delitto di Garlasco: la consulenza di Garofano
Luciano Garofano, ex generale dei Ris ora in congedo, compare nelle carte dell’inchiesta sul delitto di Garlasco che sta convolgendo anche l’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti. Nello specifico come riportato da Il Giornale, citato poi da altri media, risulta essere beneficiario di un versamento di 6.343 euro da parte della famiglia di Andrea Sempio, l’amico di Marco Poggi, oggi indagato per l’omicidio della povera Chiara avvenuto il 3 agosto 2007.
A ‘Quarto Grado’, Garofano ha già spiegato la propria posizione andando a fornire dei dettagli sulla consulenza da lui svolta: “Voglio respingere con forza le vergognose ignobili illazioni uscite sulla stampa. Vemni incaricato di fare una consulenza che ho firmato il 27 gennaio 2017 ho emesso regolare fattura e ho avuto un regolare bonifico”, ha detto. “Per poter interloquire ho letto le conclusioni che aveva fatto il dottor Linarello che non condividevo, ho analizzato la perizia del dottor De Stefano e la consulenza del dottor Linarello e ho espresso le mie conclusioni”.
Il documento “segreto”: l’anomalia
La spiegazione di Garofano non fa una piega ma ci sarebbe un’anomalia. Infatti, come spiegato da Il Giornale, se la prima perizia, quella di De Stefano, era di pubblico dominio, il secondo documento citato, non lo sarebbe stato. Come spiegato da Il Giornale si tratterebbe della “consulenza che per prima aveva indicato la presenza sulle unghie di Chiara di un DNA utilizzabile: e che corrisponderà a quello rilevato su una tazzina toccata da Sempio. Ma nel gennaio 2017 la consulenza di Linarello era (o avrebbe dovuto essere) chiusa nel fascicolo segreto dell’inchiesta bis condotta dall’allora procuratore Venditti”. In questo senso, il dubbio è che qualcuno abbia fornito ai Sempio il documento o per lo meno li abbia informati della sua esistenza. Il Giornale ha spiegato che la Proicura di Brescia starebbe indagando anche su questo.