A Hillsborough County (Florida) una madre di 24 anni, Shaniece Willingham, è accusata di aver tentato di annegare i suoi tre figli.
All’inizio era solo un litigio familiare, ma in poche ore si è trasformato in un episodio che ha sconvolto l’opinione pubblica americana e non solo. Il 24 settembre 2024, a Hillsborough County (Florida), Shaniece Willingham, madre di 24 anni, è stata arrestata con l’accusa di tre capi di tentato omicidio dopo aver presumibilmente cercato di annegare i suoi tre bambini – di 8 mesi, 2 anni e 3 anni – in una piscina comunitaria. Secondo quanto riportato da People e WWNYTV, la giovane madre aveva lasciato la casa dei genitori dopo un litigio e, poco dopo, aveva pubblicato su Instagram un video di addio.

L’intervento dei parenti e il salvataggio dei bambini
Dopo aver visto il video, alcuni parenti si sono precipitati alla piscina di Sacramento Street. Hanno raccontato alle autorità di aver visto Willingham gettare i bambini in acqua, entrare lei stessa e tenerli sott’acqua. Gli stessi familiari sono riusciti a estrarre i piccoli e a portarli in un’abitazione vicina prima dell’arrivo degli agenti. Secondo i vigili del fuoco, i bambini non hanno riportato ferite gravi.
Accuse formali e contesto psicologico
Alle autorità, la donna avrebbe dichiarato di voler uccidere se stessa e i figli contemporaneamente, usando anche una corda per legarli e “annegare tutti insieme”. Lo sheriff Chad Chronister ha definito l’episodio “nientemeno che orribile”, sottolineando “la paura e il tradimento” vissuti dai minori.
Il caso ha riacceso il dibattito sulla salute mentale e sugli strumenti legali come il “Baker Act” della Florida, che consente di trattenere involontariamente persone considerate un pericolo per sé o per altri. Pur non giustificando in alcun modo l’atto, diversi osservatori hanno evidenziato la necessità di maggiore sostegno psicologico per prevenire tragedie di questo tipo.