Ilaria Salis: il video sull'attivista Maja e le sue condizioni
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Ilaria Salis, “isolamento e tortura bianca”: l’ultimo video fa discutere

Un primo piano di Ilaria Salis che presenta il suo libro ''Vipera''

Al centro dell’attenzione per la questione legata alla propria immunità parlamentare, Ilaria Salis ha condiviso un video molto forte sui social.

Dopo aver fatto discutere per uno scontro con un giornalista da Bruxelles, Ilaria Salis è tornata al centro dell’attenzione. Questa volta non per quanto concerne la sua immunità, per ora salva, ma per la solidarietà dimostrata all’attivista Maja che, di fatto, sta affrontando in Ungheria quanto vissuto dalla stessa Salis tempo fa. L’eurodeputata con Avs ha mostrato un video molto forte sull’argomento.

Ilaria Salis
Ilaria Salis – newsmondo.it

Ilaria Salis e il sostegno all’attivista Maja

Già alcune settimane fa, Ilaria Salis aveva messo in evidenza il caso dell’attivista Maja, la militante politica non binaria detenuta da un anno in Ungheria dopo l’estradizione illegale dalla Germania. Maja rischia una condanna fino a 24 anni di carcere nelle galere di Orban per avere aggredito, secondo quanto sostenuto dai pm, nel febbraio di due anni fa, una banda di neonazi durante il Giorno dell’Onore.

Di fatto, la questione di Maja è molto simile a quella vissuta in prima persona dalla Salis e, proprio per questo, l’europarlamentare con Avs sta mostrando tanta solidarietà sulla questione. In modo particolare, la Salis ha pubblicato un filmato social che ha generato tantissime polemiche, anche perché accompagnato da parole durissime.

Il video che fa discutere

“L’inaccettabile barbarie in Europa”. Con questa frase Ilaria Salis ha iniziato il suo lungo messaggio per sostenere quanto sta vivendo l’attivista Maja in Ungheria. “Ieri Maja è stata trascinata in catene al Tribunale di Budapest per l’ennesima udienza di questo processo-farsa contro i ‘nemici politici’ di Orbán. Pochi giorni fa ha denunciato perquisizioni umilianti in carcere”, ha detto l’europarlamentare con Avs.

Dopo aver sottolineato il suo “grave stato di salute”, la Salis ha proseguito come Maja si sia trovata, di ritorno dall’ospedale dove era stata ricoverata, a fare “ritorno alle ordinarie condizioni di detenzione – 23 ore al giorno di isolamento totale, una vera e propria tortura bianca -“. Una situazione che “la sta nuovamente consumando”.

Nel racconto social della Salis ulteriori dettagli molto forti: “Fuori dal tribunale, come sempre, si raduna un drappello di neonazisti per intimidire chi partecipa al processo, mentre le autorità ungheresi restano indifferenti. Il dolore e i soprusi inflitti a Maja spezzano il cuore: sono un attacco contro tutti noi e contro i diritti di tutte. Sotto il regime autoritario di Orbán non può esistere un giusto processo, la detenzione preventiva prolungata si trasforma in tortura, la vendetta prende il posto della giustizia”. La richiesta della Salis è chiara: Maja “deve essere riportata a casa e processata in Germania, in un Paese dove le garanzie democratiche siano rispettate. Non è soltanto una questione umana e politica, ma anche di civiltà giuridica”.

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ultimo aggiornamento: 30 Settembre 2025 12:55

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