Il governo Meloni non paga volo rimpatrio attivisti italiani Flotilla
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Il governo Meloni non vuole pagare il volo di rientro agli attivisti della Flotilla: cosa filtra

Premier italiano Giorgia Meloni

Lo stop di alcune imbarcazioni della Flotilla con italiani a bordo e la posizione del Governo Meloni verso i rimpatri. La decisione che “non è vendetta”.

L’avanza della spedizione della Global Sumud Flotilla procede al netto di alcuni stop avvenuti nelle scorse ore a 19 imbarcazioni. Tra i fermati da Israele ci sono anche 22 italiani, per ora, come annunciato dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani alla Camera. In questo senso, pare che il Governo di Giorgia Meloni non abbia intenzione di pagar loro il volo di rimpatrio. Ecco cosa filtra.

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni – newsmondo.it

Flotilla: gli italiani fermati, la situazione

La spedizione umanitaria della Flotilla sta procedendo verso Gaza anche se non sono mancate le prime tensioni con Israele che ha fermato alcune imbarcazioni. Si parla di 19 navi stoppate con altre 22 che, invece, stanno andando avanti verso la Striscia con l’intento di fornire gli aiuti necessari alla popolazione che sta vivendo un momento di grande difficoltà.

Tra le imbarcazioni della spedizione che sono state fermate si trovavano anche diversi italiani. Nel dettaglio si parlava di circa una trentina di persone. Alla Camera, nella mattinata odierna, il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha spiegato che si tratti, per ora, di 22 italiani in totale che faranno ritorno nel nostro Paese.

La posizione del Governo Meloni sui voli di rimpatrio

Sul tema dei rimpatri degli attivisti italiani fermati da Israele, alcuni quotidiani nazionali come Repubblica e La Stampa hanno analizzato la posizione del Governo Meloni che sta facendo parlare. Pare, infatti, che i vertici non abbiano intenzione di spendere alcun soldo per consentire ai cittadini nostrani di fare rientro nel Bel Paese. Per quanto riguarda il viaggio di rimpatrio, insomma “dovranno farsene carico gli attivisti“. Al momento è questa la posizione che filtra sul Governo ma attenzione “non è una vendetta“, avrebbero fatto sapere fonti della maggioranza citate appunto dai media.

Secondo le prime informazioni, per il ritorno a casa ci sarebbero delle date già fissata. Prima gli arresti, poi il trasferimento ad Ashdod e l’identificazione. Successivamente partiranno i rimpatri volontari che avranno inizio a partire dal venerdì 3 ottobre. Quelli forzati forse da domenica 5.

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ultimo aggiornamento: 2 Ottobre 2025 12:56

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