L’INPS ha chiarito cosa devono fare gli eredi per ottenere il bonus anziani da 850 euro in caso di decesso del beneficiario.
La Prestazione Universale, introdotta con il Decreto Legislativo n. 29 del 2024 e operativa in via sperimentale fino al 31 dicembre 2026, è un sostegno economico destinato agli anziani non autosufficienti di età pari o superiore a 80 anni, con requisiti sanitari e reddituali precisi. Il beneficio può arrivare a un massimo di 850 euro mensili, ed è destinato alla copertura delle spese di assistenza sostenute a domicilio. Ma cosa accade se il beneficiario muore prima di ricevere tutte le mensilità dovute?
Con il messaggio n. 2821 del 26 settembre 2025, l’INPS ha fornito chiarimenti fondamentali per gli eredi del soggetto deceduto, stabilendo le regole per la liquidazione dei ratei maturati e non riscossi. La parte fissa del beneficio, equivalente all’indennità di accompagnamento, resta soggetta alle regole previste dalla circolare INPS n. 15972 del 2013. La parte più delicata riguarda però la quota variabile, ovvero l’assegno integrativo fino a 850 euro, che prevede una rendicontazione dettagliata delle spese effettivamente sostenute dal defunto beneficiario.

Come funziona la rendicontazione
Per ricevere le somme spettanti, gli eredi devono presentare una domanda all’INPS attraverso apposita procedura telematica, la cui attivazione sarà comunicata successivamente dallo stesso Istituto. L’importo sarà liquidato solo dopo la verifica della corretta documentazione delle spese. In caso di assistenza con personale domestico, sarà necessario allegare il contratto di lavoro (se non già trasmesso) e le buste paga intestate al defunto. Se invece sono stati utilizzati servizi professionali di assistenza, bisognerà allegare le relative fatture quietanzate, sempre intestate al beneficiario.
Le tempistiche e i casi specifici
Anche nel caso in cui il decesso avvenga prima dell’inizio dei pagamenti ordinari, è possibile ottenere i ratei dalla data della domanda fino al mese del decesso, entro il limite massimo mensile di 850 euro. Per il mese in cui avviene la morte, la somma sarà riconosciuta per intero solo se la documentazione dimostra che le spese sostenute raggiungono o superano l’importo massimo previsto. In caso contrario, verrà liquidato solo l’importo giustificato. Il beneficio può essere riconosciuto anche se il decesso avviene dopo un ricovero in RSA, ma solo per il periodo antecedente l’ingresso nella struttura. Resta inteso che il mese di presentazione della domanda dà comunque diritto al rateo completo, purché la rendicontazione sia conforme alle istruzioni INPS.
Il messaggio 2821 rappresenta dunque una guida operativa essenziale per tutti gli eredi che intendano far valere i propri diritti su un beneficio già maturato ma non ancora erogato. Prestare attenzione alla documentazione e attendere la pubblicazione delle modalità di invio telematico sarà fondamentale per accedere correttamente alla prestazione.