Influenza 2025: un’ondata intensa attesa anche in Italia, con picchi fino a 20 milioni di casi
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Influenza 2025: un’ondata intensa attesa anche in Italia, con picchi fino a 20 milioni di casi

Fabrizio Pregliasco

Secondo il prof. Pregliasco, la stagione dell’influenza 2025 potrebbe toccare i 20 milioni di casi in Italia. Tutti i dettagli.

La stagione dell’influenza 2025 si preannuncia particolarmente intensa, con un incremento significativo dei casi rispetto agli anni precedenti. Le previsioni, basate sull’andamento osservato in Australia, indicano una circolazione marcata dei virus A/H3N2 e B/Victoria, noti per la loro capacità di “ingannare parzialmente la risposta immunitaria e quindi più aggressivi nella diffusione”.

Come riportato da grupposandonato.it, Il professor Fabrizio Pregliasco, Direttore Sanitario dell’IRCCS Ospedale Galeazzi – Sant’Ambrogio e Professore associato di Igiene Generale e Applicata all’Università degli Studi di Milano, avverte: “Ci aspettiamo una stagione pesante. In Australia è stata la terza consecutiva con numeri elevati e anche da noi, dopo 2 stagioni già intense, c’è il timore che questa possa essere la terza ondata di forte impatto, con un possibile picco fino a 20 milioni di casi”.

Fabrizio Pregliasco
Fabrizio Pregliasco

I sintomi dell’influenza 2025

Sebbene il virus influenzale muti ogni anno, mantiene caratteristiche riconoscibili. I principali sintomi influenzali includono: Febbre improvvisa e alta, sopra i 38°C, almeno un sintomo respiratorio: naso chiuso, gola infiammata, occhi arrossati, almeno un sintomo sistemico: dolori muscolari o articolari, marcata spossatezza.

Come spiega Pregliasco, “questa triade di sintomi è tipica dell’influenza vera e propria; altri virus respiratori possono avere sintomi simili, ma comunque più sfumati”.

L’influenza ha un’incubazione breve (2–3 giorni) e dura generalmente non più di 5 giorni, anche se il senso di affaticamento può persistere. Le forme più lievi hanno un decorso più lungo, con sintomi che possono durare fino a 10 giorni.

Picco stagionale, altri virus e prevenzione

Sebbene non sia possibile stabilire con certezza il momento esatto, “il picco si potrebbe verificare tra gennaio e febbraio, ma questo può variare in base alle condizioni climatiche, agli spostamenti delle persone durante le feste natalizie, alla riapertura delle scuole e ad altri fattori tipicamente ambientali”.

Inoltre, sono attesi anche altri virus respiratori: RSV (comune nei bambini ma insidioso anche negli adulti), adenovirus, rinovirus e coronavirus non SARS-CoV-2. Resta alta anche l’attenzione sul Covid-19, in risalita a causa della variante Stratus (KFP). “Siamo in una fase di onde – spiega Pregliasco – come quando si getta un sasso in uno stagno: le prime onde sono state le più forti, ora abbiamo onde più leggere, ma continue”.

La vaccinazione antinfluenzale è fortemente raccomandata, in particolare per fragili e anziani. “Il vaccino è utile per tutti, anche perché un’influenza forte può bloccare le nostre attività quotidiane. Ma è fortemente raccomandato per gli anziani e i fragili di ogni età”. È possibile somministrare il vaccino antinfluenzale e quello anti-Covid nella stessa seduta.

In caso di sintomi influenzali, è utile ricorrere a farmaci da banco per attenuare i sintomi, ma “il farmaco non deve però annullare i sintomi – spiega Pregliasco -, ma solo attenuarli. Serve a dare sollievo, ma non cura il virus”. Nei soggetti fragili, è consigliabile il test per il Covid e la valutazione con il medico per eventuali antivirali.

Infine, la prevenzione resta cruciale: lavarsi le mani, arieggiare gli ambienti, evitare contatti se sintomatici e indossare la mascherina in presenza di soggetti a rischio. “Non dobbiamo avere paura, ma usare responsabilità e prudenza” conclude Pregliasco.

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ultimo aggiornamento: 7 Ottobre 2025 10:07

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