È morto John Lodge, bassista e cantante dei Moody Blues. Aveva 82 anni. Ripercorriamo la sua carriera, le canzoni più celebri.
La musica perde una delle sue voci più iconiche: John Lodge, storico bassista e cantante dei Moody Blues, è morto improvvisamente all’età di 82 anni. La notizia, confermata dalla famiglia il 10 ottobre 2025, ha colpito profondamente il mondo della musica e i fan di tutto il mondo. Lodge è scomparso serenamente, circondato dai suoi cari e dalle melodie di artisti che aveva sempre amato, come The Everly Brothers e Buddy Holly.
Nato a Birmingham nel 1943, Lodge entrò nei Moody Blues nel 1966, affiancando Justin Hayward. Con lui, il gruppo cambiò volto, passando da un sound beat a uno stile più ambizioso, fatto di orchestrazioni complesse e testi filosofici. Questo nuovo approccio si concretizzò con l’album “Days of Future Passed” (1967), uno dei primi esempi di rock sinfonico, seguito da capolavori come “In Search of the Lost Chord” e “To Our Children’s Children’s Children”.

L’evoluzione musicale dei Moody Blues
John Lodge ha contribuito in modo decisivo all’evoluzione sonora della band, firmando alcuni dei brani più amati dai fan, tra cui “Ride My See-Saw”, “Isn’t Life Strange” e “I’m Just a Singer (In a Rock and Roll Band)”. Grazie al suo talento, i Moody Blues si sono affermati come pionieri del rock progressivo, mantenendo una forte identità anche nei momenti di cambiamento, come con l’album “Octave” del 1978, che introdusse sonorità più pop. Lodge ha continuato a registrare e a esibirsi fino agli anni Duemila, prendendo parte all’ultimo album del gruppo, “December” (2003), una raccolta di brani natalizi.
Un uomo di fede, famiglia e musica
Oltre alla musica, Lodge era noto per la sua profonda fede cristiana evangelica, che – come dichiarò in diverse interviste – lo aiutò a evitare gli eccessi spesso associati alla vita da rockstar. Sposato dal 1968 con Kirsten, aveva due figli e adorava lavorare con loro: la figlia Emily ispirò anche “Emily’s Song”, uno dei brani dell’album “Every Good Boy Deserves Favour”. Fino all’ultimo, Lodge è rimasto attivo sul palco, spesso insieme al genero Jon, musicista anche lui.
Il mondo del rock piange oggi un artista di grande talento e un uomo di straordinaria umanità. Come amava dire alla fine dei concerti: “Thank you for keeping the faith.”
The Moody Blues ~ "Gemini Dream" (1981)
— TC (@musicalvagabond) October 11, 2025
Co-written by the legendary John Lodge & Justin Hayward.
RIP John, your music lives on. 🎸 💔#TheMoodyBlues #JohnLodge pic.twitter.com/OaYz4IAx1O