Conflitto armato tra Pakistan e Afghanistan: 67 morti in una notte di scontri. Islamabad e Kabul si accusano a vicenda.
Dopo anni di tensioni crescenti e scambi di accuse, la fragile pace lungo la linea Durand è esplosa in una notte di violenti combattimenti tra le forze del Pakistan e quelle dell’Afghanistan controllato dai talebani. Il bilancio ufficiale fornito dalle parti coinvolte parla di almeno 67 morti: 58 soldati pakistani e 9 miliziani afghani, secondo fonti di Kabul.
Il primo ministro pachistano, Shehbaz Sharif, ha definito l’attacco “non provocato” e ha promesso una risposta “forte ed efficace”. Dall’altra parte, i talebani rivendicano l’operazione come rappresaglia per presunti raid aerei pakistani su Kabul, accaduti solo pochi giorni prima. Secondo il portavoce Zabihullah Mujahid, gli attacchi sarebbero cessati “a mezzanotte” grazie alla mediazione di Arabia Saudita e Qatar, ma sarebbero ripresi al mattino con nuovi bombardamenti pakistani.

Il ruolo del TTP e le accuse di protezione
Un elemento centrale nel deterioramento dei rapporti è il presunto sostegno offerto da Kabul al Tehrik-e-Taliban Pakistan (TTP), una milizia armata considerata terroristica da Islamabad. Secondo un rapporto ONU del 2025, il TTP “riceve un sostanziale supporto logistico e operativo dalle autorità de facto” afghane come riportato da lastampa.it
I combattenti del TTP avrebbero condotto numerosi attacchi in Pakistan a partire da gennaio, causando oltre 500 vittime, tra cui 311 soldati. Il recente assalto nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa, con almeno 30 tra poliziotti e militari uccisi, ha innescato una risposta più aggressiva da parte di Islamabad.
Escalation militare e scenari futuri
In risposta agli scontri, il Pakistan ha chiuso diversi valichi di frontiera e ha schierato artiglieria pesante. Kabul, secondo Al Jazeera, avrebbe dispiegato carri armati nella provincia di Kunar, vicino alla linea di confine secondo il theguardian.com.
Il rischio di una guerra aperta resta alto. Le due nazioni, mai pienamente alleate, vivono ora il punto più critico delle loro relazioni dal ritorno al potere dei talebani nel 2021. Il coinvolgimento di attori regionali come India, Arabia Saudita e Qatar potrebbe determinare l’evoluzione del conflitto, rendendo indispensabile una soluzione diplomatica per evitare ulteriori vittime civili.