Le monete da due euro rare attirano sempre più collezionisti. Ma sono davvero così preziose? Ecco cosa dice l’esperto.
Negli ultimi anni, l’interesse per le monete da due euro rare è cresciuto notevolmente, anche tra chi non è collezionista abituale. A contribuire a questa “febbre dell’euro” sono soprattutto i conii commemorativi, emessi in edizione limitata da tutti i paesi dell’eurozona. Ma si tratta davvero di monete dal grande valore economico?

Cosa rende rare le monete da 2 euro
Come riportato da we-wealth.com, secondo l’esperto Luca Alagna, già presidente dei Numismatici professionisti italiani, «tutti gli Stati dell’eurozona hanno emesso monete da due euro in edizione limitata, a partire dal 2004, per un totale di 568 tipi fino a oggi (31 luglio 2025). Si tratta di conii aventi corso legale, destinati al normale circolo, ma commemorativi di eventi storici, o attuali, che rivestono particolare importanza».
La prima moneta commemorativa fu coniata dalla Grecia, ma il record di emissioni spetta al Lussemburgo (39), seguito da Finlandia (38) e Italia (37). I paesi che ne hanno emesse di meno sono la Croazia (4) e i microstati europei come San Marino, Monaco, Andorra e Città del Vaticano. Questi ultimi, pur non facendo parte dell’UE, «hanno stipulato con essa accordi monetari che consentono l’utilizzo dell’euro quale valuta ufficiale» e la coniazione di serie limitatissime, molto ricercate dai collezionisti.
Le emissioni comuni a tutti i paesi, come quelle per i Trattati di Roma, l’Unione economica e monetaria o il programma Erasmus, restano comunque in circolazione ma in quantità maggiori.
Quanto valgono davvero?
Qui arriva la parte cruciale. «Una moneta da due euro – sfusa – vale due euro», precisa Alagna. Il valore può salire solo se la moneta è in blister ufficiale, fior di conio e corredata di descrizione: «il suo valore può essere più elevato di quello nominale». Ma attenzione, perché «le monete da due euro non messe nelle confezioni ufficiali della Zecca, sono semplicemente monete aventi corso legale e in quanto tali non possono essere vendute». Il mercato attribuisce un valore superiore solo a esemplari introvabili e conservati perfettamente.
Un esempio emblematico è la moneta da due euro del 2007 dedicata a Grace Kelly: «Per ottenere un due euro fior di conio in confezione, dedicato alla principessa di Monaco, occorrono oggi infatti anche due, tremila euro».
Infine, l’esperto mette in guardia da truffe e sensazionalismi: «L’appassionato dovrebbe prestare estrema attenzione alle millantate vendite da 1500, 2000 euro o più, trovate su internet». E aggiunge: «una moneta da due euro sfusa – per quanto rara sia – non può essere venduta a 20 euro, per dire». In alcuni casi, vendere una moneta a un prezzo dieci volte superiore al valore nominale potrebbe addirittura sfiorare il reato di usura.