Trump a Zelensky: "La guerra può finire senza i Tomahawk"
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Direttore: Alessandro Plateroti

Trump a Zelensky: “La guerra può finire senza i Tomahawk”

Volodymyr Zelensky e Donald Trump

Incontro teso tra Trump e Zelensky alla Casa Bianca. Il tycoon nega i Tomahawk all’Ucraina e punta su un cessate il fuoco rapido.

Il recente incontro alla Casa Bianca tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky si è concluso con una svolta inaspettata nella strategia americana verso la guerra in Ucraina. Un faccia a faccia durato due ore e mezza che, come riportato da Axios, è stato «teso» e si è concluso bruscamente, lasciando sul tavolo più dubbi che certezze.

L’elemento centrale dello scontro è stata la richiesta di missili Tomahawk da parte del presidente ucraino, considerati cruciali per la difesa contro l’aggressione russa. Tuttavia, come riportato da ansa.it, Trump ha espresso una posizione ferma e inattesa: «Penso ci siano ottime chance che la guerra possa finire rapidamente. Anche senza che l’Ucraina abbia bisogno dei missili Tomahawk».

Volodymyr Zelensky
Volodymyr Zelensky – newsmondo.it

Il gelo sui Tomahawk

Zelensky ha spinto con decisione per ottenere i Tomahawk, definendoli un’arma in grado di influenzare la posizione della Russia: «Penso che la Russia abbia paura dei Tomahawk, davvero paura, perché è un’arma potente». Ma Trump è stato categorico: «Darli a Kiev sarebbe un’escalation, eppoi anche noi ne abbiamo bisogno, non vogliamo dare via cose che servono per la nostra difesa».

Questa posizione è apparsa incoerente rispetto a quanto affermato da Trump solo pochi giorni prima, quando aveva detto di aver minacciato Putin al telefono dicendo: «Cosa dici se mando a Kiev 2.000 Tomahawk?», minaccia che pare abbia scosso il Cremlino. Tuttavia, sembra che i missili siano stati usati più come leva diplomatica che come opzione concreta.

Zelensky guarda a Trump per la pace

Nonostante il rifiuto, Zelensky ha dichiarato in conferenza stampa di mantenere un approccio pragmatico: «Sono realista», ha detto, aggiungendo: «Ho fiducia che con il tuo aiuto possiamo mettere fine alla guerra».

Il presidente ucraino ha proposto: «Primo dobbiamo sederci e parlare. Secondo, abbiamo bisogno del cessate il fuoco. Noi siamo pronti a parlare in qualsiasi forma, bilaterale o trilaterale».

Nel frattempo, il primo ministro britannico Keir Starmer ha suggerito una collaborazione USA-Europa per un piano di pace ispirato al modello di Trump per Gaza. Il segretario generale della NATO Mark Rutte ha convocato una chiamata urgente tra consiglieri per la sicurezza nel fine settimana.

Trump ha escluso un vertice a tre con Putin e Zelensky, motivando: «C’è troppo odio» tra i due. Tuttavia, ha confermato un imminente incontro con Putin a Budapest, spiegando: «Vediamo cosa succede la prossima settimana».

Una dichiarazione che, per Kiev, suona come un doppio smacco: sia per l’esclusione dal tavolo con Mosca, sia per la scelta simbolica della capitale ungherese, dove fu firmato l’ormai disatteso Memorandum di Budapest del 1994.

Zelensky ha infine proposto un baratto tecnologico: «Voi avete i Tomahawk, noi possiamo darvi i droni». Trump si è mostrato interessato alla tecnologia ucraina, ma per ora Kiev dovrà accontentarsi – forse – di qualche sistema Patriot.

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ultimo aggiornamento: 18 Ottobre 2025 10:56

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