Per l’AIA il contatto Mkhitaryan-Di Lorenzo è solo un “rigorino”, cosa succederà dopo la sfida Napoli-Inter.
Durante il match tra Napoli e Inter, disputato al Maradona e valido per la nona giornata di Serie A, un episodio arbitrale ha riacceso le polemiche. Al 29’ del primo tempo, l’arbitro Maurizio Mariani ha assegnato un rigore al Napoli per un contatto tra Henrikh Mkhitaryan e Giovanni Di Lorenzo. La decisione è arrivata dopo un intervento dell’assistente Daniele Bindoni, che ha segnalato l’infrazione otto secondi dopo l’azione. Una scelta che ha fatto discutere e che ora potrebbe costare cara alla terna arbitrale.

L’AIA parla di “rigorino”: l’errore è doppio
Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport i vertici dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri) hanno classificato l’intervento come un semplice “rigorino”, ovvero un contatto lieve che non giustifica la massima punizione. L’errore, secondo l’AIA, è duplice: di procedura e di valutazione tecnica. Il fallo, infatti, non aveva un’intensità sufficiente, e l’intervento dell’assistente è arrivato in ritardo, forzando la decisione dell’arbitro.
A peggiorare la situazione c’è stato anche il mancato intervento del VAR, gestito da Valerio Marini, che non ha corretto la decisione sul campo. Tuttavia, da protocollo, il VAR non è tenuto a intervenire sull’entità del contatto se questo rientra nel margine di discrezionalità dell’arbitro.
Mariani, Bindoni e Marini verso lo stop
Alla luce dell’episodio, l’AIA si prepara a sospendere Mariani, Bindoni e lo stesso Marini per diverse settimane. Si tratta di una misura che ha sia valore disciplinare che pedagogico: serve a riaffermare un principio chiaro per la categoria arbitrale. Il designatore Rocchi ha sempre definito “non punibili” i contatti lievi in area, e questo caso rientra pienamente in quella casistica.
Questo episodio sottolinea l’importanza di una maggiore sinergia tra arbitro, assistente e VAR. Il caso Mkhitaryan-Di Lorenzo sarà sicuramente ricordato come un esempio di errore arbitrale evitabile, con conseguenze concrete per chi l’ha commesso.